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- 230 -

82. Fortunato cav.

GRO~IO

DI

TERNENGO. - Nato il

15

decembre

1804.

Entrato il

i -

ottobre

1816,

uscì il

s

maggio

1823

sottotenente

nella brigata Guardie. Tenente .nel

1828,

capitano il

17

febbraio

1834,

maggiore il lO maggio

1848,

ebbe il 2 maggio di quell'anno la men–

zione onorevole, e il

16

dello stesso mese fu collocato in pensione per

riforma. Morì a Torino il

1!)

maggio 1881.

83. Tancredi cav. GROMO

DI

TERNENGO. - Nato a Biella il

15

de–

cembre

1804.

En trato il

t-

ottobre

1816,

uscì il

31

agosto

1825

luogo–

tenente nel Corpo Reale d'artiglieria. Capitano

il

20

gennaio 1833, mag–

giore il 22 settembre 1846, fu direttore della Fabbrica delle polveri in

Torino, e nel

1848

comandò la

1"

brigata da piazza. Il

27

ottobre 1850

fu nominato tenente colonnello comandante la fortezza di Bard, e dopo

pochi anni andò a riposo.

.

8!. Giacomo nob, De Albertl. - Na to il 29 novembre

1804.

En–

trato il lO agosto

1816,

uscì il

2

magg io

1823

luogo tenen te nel R. Corpo

del Genio. Era capitano nel

1836,

colonnello il

4

giugno

1848.

Fu per

più anni appli cato al coma ndo del Corpo e poi Ispett ore e membro

del Consiglio superiore del Genio. Il 19 gennaio 1859 fu promosso

maggior generale e il

12

settembre

1861

tenente generale reggente la

presidenza del Comitato del Genio, del quale era fin allora stato

membro. Il

26

agosto

1866

fu collocato a riposo .

. 85. Severin o Michele CASSIO. - Nato a Borgomanero il

14

marzo

1807.

Entra to il 1° otto bre 1816, usci il

31

agosto

1825

luogotenente nel

R.

Corpo del Genio. In seguito a sua domanda fu dispensato dal ser–

vizio col grado di capitano il 15 april e 1833. Durante

il

suo soggiorno

in Accademia e dopo, egli fu l'amico più intimo di Camillo Cavour.

Li avvicinarono" la comunanza d'indole, di opinioni, di aspi razioni , la

" somiglianza del carattere, l'eguale generosità d'animo. Alquanto mag–

" giore di età, il Cassio esercitò dapp rima sul Cavour una certa auto–

" revolezza, e, liberale come egli era, servì a precisare, l'affermare

è

" rafforzare quelle opinioni così larghe e quell'amore di libertà che do–

" vevano guidare per tutta la vita il grande ministro: onde la famiglia

" di lui, che tali opinioni aborriva come colpa gravissima, vide con

" isdegno quell'amicizia e tutto fece perchè Cavour la troncasse, ma

" inutilmente.• (V. BERSEZIO,

Tr ent'anni,

ecc.). Il 30 novembre

1828

cosi scriveva a questo riguardo Camillo Cavour al fra tello Gustavo :

" Avevo un amico nell'Accademia, un ami co in cui avevo trova to

" un'anima ardente ed elevata; il qua le, accasciato sotto il peso di co–

" centi disp iaceri causatigli dalla sua famiglia, era stato condotto quasi

" alle porte della tomba; egli aveva messo in me ogni sua fiducia, mi

• amava con passione, e mi hanno imposto di abbandonarlo per non