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.

,

r

'.'

NOTE

conte di IIlontb el rl'Entremont. Si fu da lui che ·Emmanuele .Fili berto riceveva

il

collare , e in questa 'occasione creava molti cavalier i della Santissima Annunziata:

. (t 56j Non si di ce se d'oro in oro , o d'oro d 'Italia. La differ enza la prima e 'Ia

seconda eloc uzione imp ortava, se éondo chèrisulta da ' una lettera sinc rono di 'Giulio

Casti glion i, ca valiere di S. Maurizio; .u na differ enza di va,lore d Il'otto per cento.

(CmRARIO,

Studi storici,

pago

324.)

, ('

.

.

(t 57) Riproduciamo a questo proposito un a lettera del ca rdina le Bobba a S. A. il .

. . du ca E rnman uele Ffliberto, desunta dall a

Vita

di

Giamballista

di

BavoiJ,

scritta dal

Vernazza e divenuta a'

no~tri

dì rarissima : '.

'

. ,

,

'

'.'

" .

«'Al Se;enis simo Signor.

mio

colendissi~o

il signor Duca

di

Sauoia ..

..

.

(.

.

«

Sereniss imo Signo r mio colendissimo, "

«

Sono molti giorn i' che

~i

fu prop osto di tr att ar e con .vostra Alt ez za

che.si

con- o

te nti accettare il lu oco del Gran llla st ro di Sa n

Lazaror,

il che mi fu p ersua30

COI1

le rag ioni che so no 'scritte n ell ' aIligato discorso. lo non ne ho mai dato auuiso a

Vos tra Altezza, per ch è non mi son mai' ,ben risoluto nell 'animo mio , s' èra'_cosa d e–

gna di lei , e t dell a .quale si

po~sa

ra gionare con buon

fo~damento,

et uederne-un

fineh6n orato , et ut ile. 1\1a essendone di nUOVQ s tato stimolato dal conte Her col e di .

P ietra, il .q uale m 'ha detto di 'p i.ù che n 'ha scritto a ' V. A. , non ho uoluto più dif- '.

, ferire ' di :sc riue rle, no n per p ersu ad erl a

piii

di acce tta rlo, che di 1I0n accetta rlo , ma '

per dirle

meram~ntç

il. fatto, et scopr irle le

diflìcolt à ,

ch' Io sen to : acc iocchè V. A.

hauen do

b.e~

cons ide ra to il' tutto , p,ossa.' far e

q~ella

deli lier atione

che~ ?iudicherà

esse r se ruitio suo.

.

'. . .

.

.

«

Sappia adunq ue V. ·A. ch' esse ndo questa Reli gion e di san Lazaro 'q uasi come

estin ta. perch è la -maggror' p arte dell e sue comme nde o' sono unite alla religione di '

sa n Gioanni , o so no occupate.rlai laici, li quali sotto nome di Mirìistr] le godono,

. e t esse ndo uacato il luogo del Gran 1\1astro , Pi o quarto di felice memoria lo diede

a Gia no llo Casti glione : et ins iem e gli concesso priu ilegi amplissimi , i n uirtir d ei

qu ali , non so lo si poteu ano ri cup er ar e le 'commende occ upate , ma , s'apriua una

lar ghissima s trada a farn e dell e nu ove.· E t come ques to Castiglione è hùomo atti uo,

et all' ho ra accom pagnato'xlalcaldo del fauore del Pap a, per su ase a mo lti gent ilu o–

mini p igliar la croce' di sa n Lazaro : lo qual e ' s i gli conoedeua pa gando ce nto cin- .

qu anta sc u di d'oro : e t di ed e: assa i .buon .p rincip io a risu scita re lo detta religione.

. • «

Seguì poi la morte di Pio qu hrto , ' et s uccesse Pio quinto, al .quale fu chiamata

la confirmatione di detti privil egi . E t egli . non la. vuolse concedere . Et fin almente

ha commesso ' Ia ca usa a ce rti ca rdinali .

~Ia

fin a

~.quest'!lOra

non se n e ve de riso–

lu tion e alcuna . Et io per me non du b ito che' o non si .conflrmara nno , o · se pllr si

co nfirma ra nno, saranno ristretti assa i. Sì che lo .prima diffi colt à ch' io se nto in que–

s to negoti o è ', che siamo incer ti qu ali pr iu ilegi si daran no a ques ta reli gion e. La ,

seconda è che , come di so pra si è dello, q uesta religione era quasi ridotta a niente ;

et per rimettcrla iiI hu on s tato sa ran no bi sogno di molte spe se: et quel ch' Impor ta

piìl , sarà 'necessario trat ta re con le

du e-

Maest à di 'Fran cia, et -di Sp agn a, che si.

conten tino , cli e l e commende di san Lazar o, che 'sono nei .Stat i

suoi. vet

.hora son o

occu pate , si restituischi no alla rel igion e rTl che non 'so come facilm ente far anno , . ,

Et posto che 10 Iacciano , no n' esse ndo il gra do del , Gr an' Mastr o perpetuo nell a

casa sua, si trou ar ia Y, A. hauer ,sp eso, molti den ar i e t imp iega to

il

:>0 0

cre dito ap'–

presso qu ei

Rè.:

et hauer fati ca to per alt ri . Et queste du e , difficoltà sono le più im–

porta nti.

Ancorach è

si pu ò. di piu cons iderare ch e ques to luo go di Gran Mastro di

sa n Lazaro fu sempre in.persone manco che medi ocri .

Bench è

a questo si 'potri a

dir e che V. A. darà splen dore all 'ufficio, et' non l'uflìcio a lei, Appresso a questo . è

da crede re che Gia nouo Cast iglione, il qual uuol rimettere questo luoco , persua-

• J

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