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portanti Acca?emie

ita~ian~

e s!raniere,

con le quali l AccademIa dI Tonno ave–

va stretto rapporti d'amicizia e di col–

laborazione scientifica. Tra queste pre–

ziose collezioni, alcune delle quali uni–

che in Italia, vanno almeno ricordate

le

Philosophical Transactions 01 the

Royal Society

di Londra, di cui la

biblioteca dell'Accademia possiede la

collezione completa dal 1665.

Il

,l

7

gennaio 1801 un nuovo regola–

mento dell'Accademia prevedeva l'istitu–

zione di una Classe di Scienze morali,

storiche e filologiche accanto alla Clas–

se di Scienze fisiche, matematiche e na–

turali. Di conseguenza, anche la biblio–

teca si arricchì di nuovi volumi e di

nuovi periodici, allargando

il

proprio

dominio alla storia, alla letteratura, alla

filosofia, alle scienze giuridiche ed eco–

nomiche.

Strumento di ricerche

Coi primi decenni dell'Ottocento si può

ormai parIare di un patrimonio biblio–

grafico cospicuo e rigorosamente sele–

zionato. Una dotazione annua di mille

lire, stabilita con decreto del 24 marzo

1816, il successivo allargamento della

sede

dell'Accadem~a,

la sistemazione di

apposite sale per ospitarvi i libri e le

collezioni accademiche e, in seguito, i

lasciti e le donazioni di importanti bi–

blioteche private di singoli soci contri–

buiscono a rendere la biblioteca dell'Ac–

cademia una delle istituzioni culturali

pìù insignì della città. I soci e gli stu–

diosi da essi presentati -

i

soli che

possono accedere alla biblioteca - vi

trovano gli strumenti indispensabili per

i

loro studi e le loro ricerche.

Tn

i

principali fondi che son venuti

arricchendo, nel corso del secolo XIX,

la biblioteca vanno ricordati quello Gaz–

zera, ricco di opere storico-letterarie so–

prattutto francesi; quello Vidua, con li–

bri orientali e di viaggi; quello Plana,

di carattere fisico-matematico, con rare

e pregevoli opere di astronomia; quello

Sclopis, storico-giuridico-Ietterario; quel–

lo Fornaca e quello Falletti di Barolo,

di opere varie. Più recentemente sono

da segnalare la miscellanea geologica

del Parona, quella letteraria del Cian e

la biblioteca di scienze giuridiche del

Crosa.

Attualmente la biblioteca, che

è

in fa–

se

~i

riorganizzazione, conta circa cen–

t~mlla

volumi e sessantamila opuscoli,

oltre

ai

tremila periodici che costitui–

scono

-la

sua maggiore ricchezza. Cospi–

cui documenti scientifici e letterari so–

no altresÌ conservati nell'archivio del–

l'Accademia, attualmente in via di rior–

dinamento.

Gianni Rondolino

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La Biblioteca della Provincia

è

istituzionalmente orientata alla raccolta di opere attinenti alla storia del Piemonte in tutte

le sue manifestazioni: letterarie, politiche, religiose, scientifiche, artistiche. Sopra: due preziosi esemplari, a sinistra, il

frontespizio di una

Storia della Savoia ;

a destra, una illustrazione dal volume

Regiae Villae

di

C.

M.

A udiberti

L'impianto, su basi tecniche e sistema–

tiche, della Biblioteca della Provincia

ebbe inizio, per impulso del prof. Giu–

seppe Grosso, allora presidente dell'Am–

ministrazione Provinciale e attuale sin–

daco di Torino, nell'anno 1956.

Significativo appare

il

fatto che nel re–

gistro d'ingresso, al numero tre, s'incon–

tri l'opera del conte Amedeo di Castel–

lamonte

La Venaria Reale, palazzo di

piacere e di caccia

stampato «In Tori–

no, per Bartolomeo Zapatta, 1674 »:

significativo, perchè tale opera rappre–

sentò

il

seme della futura Biblioteca e

ne esprime appieno

il

carattere. Fu in–

fatti attorno a quel primo splendido e

Lo

Biblioteca

dello

Provineia

ransslmo volume che si sviluppò, se–

condo ben precise direttive, la Biblio–

teca della Provincia, caratterizzata, per

quanto riguarda la sezione

Piemonte,

dall'insieme di opere attinenti alla sto–

ria della nostra regione in tutte le sue

manifestazioni: letterarie, politiche, re–

ligiose, scientifiche, artisticne, . folclori–

stiche, raccolte con un rigoroso criterio

di specializzazione, che giustifica l'isti–

tuzione della Biblioteca stessa.

La consistenza dei fondi è attualmente

di undicimilaottocentoquaranta opuscoli

e sedicimilanovecentodiciannove volumi,

fra cui centonovantatrè cinquecentine e

tre incunaboli (che con

i

settantanove

manoscritti e varie opere di particola–

re pregio e rarità sono conservati in

una speciale sezione detta, appunto, dei

Rari).

Nell'aprile 1966, l'Amministrazione del.

la Provincia ha poi acquistato l'intera

biblioteca di Marino Parenti, compo–

sta di circa dodicimila pezzi fra volumi

ed opuscoli, concernenti per la maggior

parte la storia politica e letteraria del–

l'Ottocento italiano, e non ancora com–

putati nei dati di cui sopra.

La raccolta Parenti, oltre a numerose

opere di consultazione, comprende una

eccezionale raccolta di

«

prime edizio–

ni» resa' preziosa da esemplari unici

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