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o verso

il

mare. Il possesso del ponte

puro e semplice, nonostante le scolte

armate e i gabellieri alle sue teste,

non ne garantiva né

la

sicurezza, né

il

rendimento, e non era perciò suffi–

ciente. Bisognava pertanto impadronir–

si delle strade adducenti, dei valichi e

delle alture che lo dominavano. Di qui

il

condizionamento della politica tori–

nese e piemontese, prima della forma–

zione dello Stato sabaudo unitario.

L'imperatore, come dissi, aveva con–

cesso

il

privilegio aUa «città di Torino

e ai suoi abitanti» per la fedeltà man–

tenuta all'Impero anche dopo la morte

della grande contessa Adelaide (1091).

Ma i diritti vescovili l'imperatore non

li riconosceva più? O forse era già

in

atto l'evoluzione politica imperiale

per cui distaccandosi dalla politica ot–

toniana , si preferiva diminuire la su–

premazia della feudalità ecclesiastica,

non per ridarla alla grande feudalità

laica ereditaria, bensì alla piccola feu–

dalità , anzi, potremmo dire, a quelle

particolari organizzazioni cittadine che

pur non avevano ancora una fisiono–

mia definita , ma costituivano la «cit–

tà ». E difendere questa dalle cupi–

digie dei vescovi 'e dei visconti, de–

gli Aleramici, degli Arduinidi, voleva

dire per l'imperatore avere libertà di

« Der Berg Superga bey Turin

»;

la collina di Superga con la basilica

già edificata fa pensare

che l'incisione di Fridrich Bernhard Werner

è stata eseguita verso il 1730

transito per le Alpi e per il mare.

Passato l'alto medioevo, la collina era

ormai interessante anche dal lato agri–

colo, per

la

fioritura di opere

di

boni–

fica e di ripristino da parte degli or–

dini monastici ehe creano delle vere

aziende agricole

oltr~

che ospedali sul–

le vie carovaniere; e anche questi or–

dini vogliono sottrarsi alle pretese giu–

risdizionali e decimali del vescovo;

così i cittadini e la piccola nobiltà che

dopo l'editto

imperia.Je

si sono costrui–

ti torri e castelli, di cui ora la collina

pullula nei punti chiave, sul colle del

Pino, a Testona, a Baldissero, a Bar–

dassano, a Castiglione, vogliono ognu-

«Carte particulière des environs de Turin

depuis Chivas jusques à Carmagnole

»;

la carta topografica fu disegnata

a Parigi dal geografo Baillieu,

durante l'assedio di Torino del 1706

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