

A destra: veduta del borgo
detto del «Rubatto
»,
lungo l'attuale corso Moncalieri (1844).
Sotto: il Monte dei Cappuccini,
in una litografia di Felice Festa
no avocare a sé i diritti e i pedaggi.
Chieri è la grande rivale di Torino
cui contende
il
passaggio del Pino, il
più lucroso; ma lassù, il famoso ca–
stello di Montasola è in mano ancora
al vescovo che non intende trattare,
fino a che: ·s.i trova di fronte al fatto
compiuto di un illj;ro castello di Mon–
tasola costruito dai chiet'esi proprio di
fronte sull'opposta strada.
La politica monferrina
Di qui guerre, trattative, paci che ven–
gono subito rotte; gli alleati di oggi
sono i contendenti di domani: e così
per tutto
il
tredicesimo secolo, mentre
da Asti manovra l'astuta politica mon–
ferrina per il possesso delle vie collinari
e delle strade sovrastanti il ponte. Asti
riuscirà a possedere nel 1252, Cavo–
retto che domina la strada pedecolli–
nare che conduce al ponte di Torino
ora alleandosi con Chieri contro To–
rino, ora alleandosi con Torino contro
Chieri.
Ma entra in scena Amedeo
III
di Sa–
voia che vuole recuperare l'eredità
della grande ava Adelaide: conquista
a una a una le potenti abbazie colli–
nari e montane, abbassa la potenza ve–
scovile, mentre quella imperiale è mi–
nata dalle lotte in Germania tra Cor–
rado di Svevia e Lotario di Supplim–
burga. Nel 1131 egli si proclama Con–
te di Torino e Marchio Italiae, perciò
con diritto di possesso, il quale verrà
in seguito.
Il quadro politico si fa sempre più
complesso e grandioso; e sullo sfondo
di lotte, di tradimenti, di matrimoni
politici e dispense , come personaggio
di primo piano, direttamente o indi–
rettamente, troviamo la nostra collina,
prima che secoli successivi le diano
interpretazioni diverse.
Piera Condulmer
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