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sul versante francese scendono il contrafforte del Gran Coyer (m. 2700)

tra l’Ubaje e il Varo, quello di Mont Mounier (m. 2818) tra il Varo e la

Tinea suo affluente, quello di Mont Tournairet (m. 2085) tra la Tinea e

la Vesubia, quello dal Mont Clapier a Monaco tra la Vesubia e la Eoia. La

valle della Roia in parte italiana sarebbe il limite sul versante meridio­

nale tra le

A lp i Marittime

(Alpi Occidentali) e l’Appennino, il limite cioè

•della estrema catena alpina occidentale meridionale.

Verso la valle del Po avremmo i seguenti contrafforti: dal monte Matto

(m. 3087), tra la valle della Stura meridionale e quella del Gesso, ed un

piccolo e breve contraiforte scendente dal colle del Sabbione (m. 2264) tra

g li affluenti del Gesso e la Vermenagna,

2. C on s id e ra z ion i su lle d iv is io n i geografiche

d e lla ca ten a a lp in a .

I geografi così ci presentano la catena delle Alpi come un allineamento

•di rilievi fondenti le loro basi, se non isolata, almeno quasi indipendente

dalle altre catene d’Europa, diretta dal Danubio al San Gottardo da Est

ad Ovest, poi ripiegandosi gradatamente verso Sud Ovest fino al colle della

Seigne, a Sud da questo al colle della Maddalena ed a Sud Est ed Est al

suo termine al colle di Tenda.

Dapprima scissa in digitazioni fino al Pizzo dei Tre Signori, con­

tinua poscia mantenendosi semplice nel suo andamento di dorsale princi­

pale, inviante delle catene secondarie o contrafforti più o meno imponenti

a Nord, Nord Ovest, Ovest, Sud Ovest e Sud pel versante esterno, a Sud,

Sud Est, Est, Nord Est e Nord pel versante interno: quello mandante le

sue acque al Mar Nero pel Danubio, al Mar del Nord pel Reno, al Medi­

terraneo pel Rodano, il Varo, il Paglione e la Roia, il secondo indiriz­

zante le sue acque unicamente all’Adriatico per l ’Isonzo, il Tagliamento,

il Piave, il Brenta, l’Adige e il Po.

Tutto quanto troviamo nei libri di geografia è improntato alla più spic­

cata artificialità, al più schietto convenzionalismo per l’unica ragione che

nulla di quanto tocca la genesi geologica del rilievo alpino è preso in con­

siderazione come criterio direttivo nello studio della limitazione, delle di­

visioni di esso rilievo.

I soli criteri i adottati dalla geografia nelle divisioni della catena alpina

sono la direzione delle acque che scendono da’suoi versanti e i bacini ma­

rini ai quali pervengono queste acque, la distribuzione delle popolazioni

nelle valli che ne solcano i versanti o che abitano le falde della catena, i

valichi di comunicazione tra le regioni rispondenti ai due versanti alpini.

L’idrografico andamento, e l’ubicazione delle vette e delle incisioni che

DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO

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