

del M. Noir de Pétéret guardanti verso la Brenwa, oggidì coperti di
morene
e ghiacci, esistessero i chalets de Pertuis e che il ghiacciaio abbia
a diverse riprese messo a giorno con materiali
morenici
tavole in legno
lavorato come quelle che si trovano nei châlets. Quei documenti furono
per noi introvabili. All’epoca del viaggio di De Saussure il ghiacciaio
aveva i suoi ghiacci più elevati del ciglione
morenico
, ben diversamente
da quello che verificasi oggidì; ed il ghiacciaio si estendeva fino ai
campi di Entrèves sulla sinistra. Da quell’epoca però ebbe luogo per il
ghiacciaio della Brenwa un forte aumento in lunghezza e larghezza ed
ispessore, giacché il De Saussure non accenna che il ghiacciaio arrivasse
a livello del demolito oratorio di Nôtre Dame de Guérison, come si ve
rificò in seguito per documenti certi e testimonianze
de visu.
Nel 1880
abitava ancora fin dal 1842 l’oratorio ricostrutto un eremita, il quale
assicurava come fino verso il 1850 non si aveva che a discendere di
pochi metri per por piede sul ghiaccio; difatti a quel livello troviamo
i resti di recente
morena;
oggidì invece il ghiacciaio si trova ad un
chilometro di distanza dalla roccia su cui sta l’oratorio e quasi 100
metri più in basso, rimanendo interposto tra la base della montagna ed
il ghiacciaio un grandissimo bacino
intermorenico.
Ricaviamo da un opuscolo dell’abate Menabrea sull’oratorio di Nôtre
Dame de Guérison le seguenti notizie.
Un piccolo oratorio fu costrutto nel 1747 nel luogo detto la Croix du
Berrier (rocher); fuvvi lotta tra il costruttore ed il parroco di Cour
mayeur fino al 1767 a proposito delle offerte fatte dai fedeli; nel 1767
il comandante di Aosta ordinò la demolizione dell’oratorio, fatto pure
citato dal De Saussure; nel 1781 si diè mano alla costruzione di una
prima cappella, che venne aperta al culto solo nel 1792; questa cap
pella cadde in rovina nel 1820 per ciò che « ayant le glacier de la
« Brenwa augmenté considérablement de volume depuis le commence-
« ment du siècle vient s’adosser contre la montagne sur laquelle était
« bâtie la chapelle; il travailla cette montagne avec une force si in« croyable, qu’il souleva d’énormes masses de rochers de cette montagne,
« surtout vers le sommet où la chapelle était assise. Celle-ci ayant les
« fondements ébranlés, ses murs laissèrent voire des crevasses de toutes
« parts » ; allora si abbandonò la cappella che era costrutta sopra la
montagna « composée de pierre calcaire....... sillonnée en tous sens de
« nombreuses crevasses.......qu’ont donné au glacier la facilité d’ébranler
« cette montagne, au point de faire tomber la chapelle qui la dominait».
Nel 1821 si ricostrusse la cappella più in alto a levante in sito ove
non avesse più a temere dell’invasione glaciale, e questa fu la seconda
cappella demolita e ricostrutta poi nel 1867.
DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO
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