

Non abbiamo a nostra disposizione probabilmente tutti i lavori del
Sacco su questo argomento che ci occupa, ma bastano quelli che abbiamo-
potuto esaminare per farci chiara idea delle opinioni di questo giovane
geologo. Alcuni di questi lavori sono di indole generale, altri rivolti
più specialmente alle località che noi inprendemmo a descrivere ; comin
ceremo dai primi.
Nel 1885 il Sacco pubblicava negli
Atti della Beale Accademia delle
Scienze di Torino
un lavoro sotto il titolo :
Sulla origine delle vallate e
•
dei laghi alpini in rapporto coi sollevamenti delle Alpi e coi terreni
pliocenici e quaternarii della valle padana.
L ’autore scrive che dallo'
studio geologico dell’alta valle padana rilevò
nuovi ed interessanti rapporti
tra i depositi pliocenici marini e quelli alluviali, tra quelli pliocenici
e quelli quaternarii
.... ; noi non ci preoccuperemo ora delle idee dell’au
tore
assai diverse da quelle finora
(1884)
enunciate
dai geologi sull’o
rigine dei laghi subalpini. Afferma a pagina 4, che sul finire dell’e
poca
miocenica
si verificò un generale e notevole sollevamento della
catena alpino appenninica, per cui i terreni
miocenici
assunsero verso
le Alpi una notevole inclinazione come pure le
alluvioni preglaciali;
non si comprende bene in quale rapporto sieno queste
alluvioni pregla
ciali
col
pliocene marino
posteriormente formatosi; quali sono queste
alluvioni preglaciali
nella regione sotto alpina? in qual rapporto stanno
colle
alluvioni postplioceniche
che in varii punti al piede delle Alpi si
mostrano evidentemente superiori al
pliocene marino ?
Per
Alpi
intende
l’autore tutta la catena alpina versante italiano, inglobandovi anche le
Piemontesi, ovvero si restringe alle
Alpi Venete
ove il
miocene
ed il
pliocene marini
sono sostituiti da
alluvioni preglaciali?
Intervenne un abbassamento nel quale nel mare
pliocenico
si deposi
tarono le marne argillose azzurre del
piacentino
sostituite sempre da
alluvioni preglaciali
nel Veneto-, al
piacentino
riferisce l’autore i de
positi
pliocenici
al piede delle Alpi -, e su tale determinazione cronolo
gica non facciamo questione, però crediamo che qualche lembo o por
zione superiore di lembo possa ascriversi a
\Yastiano.
L ’autore a pag. 6
suppone che durante il periodo
astiano
ai depositi marini, che continua
vano a formarsi più ad oriente, si sostituivano verso la falda alpina
depositi
alluvionali
, che chiama
alluvione pliocenica,
per potenti fiumane
scendenti dalle Alpi originate da notevoli cadute di nevi alpine e loro
fusione; questo
diluvium pliocenico
formava
delta torrenziali
che ana-
stomizzandosi ed allargandosi giunsero a
ricoprire ovunque le tipiche-
sabbie gialle marine costituendone per tal modo il coronamento e fa
cendo così un passaggio assai graduato ai susseguenti depositi alluvio
nali del quaternario.
Anzitutto è un po’ difficile lo spiegarci questa.
DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO
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