

DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO
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volta dai tempi geologici del
quaternario diluviale
o
glaciale
al
post
glaciale
ed
all'attuale,
intendendo l’attualità estesa ai tempi storici e
preistorici fino al termine dei tempi veramente geologici, se pure è
possibile una limitazione in ciò che non è altro che una continua suc
cessione di fenomeni; e non sarà male che chiudiamo questo paragrafo
con alcuni cenni su avvenimenti geologici verificatisi in tempi storici,
i quali possiamo ridurre ad oscillazioni
glaciali,
ed a scoscendimenti,
limitandoci alla valle di Aosta.
In questa valle si ha memoria di due grandi scoscendimenti, quello
di Becca France e quello di Val Ferret.
La Becca France misura 2312 metri di altitudine e trovasi sul con
trafforte divisorio tra il vallone Clusella ed il vallone Verogne sopra
Sarre. Sul suo fianco Sud Est esiste un grande vano di scoscendimento
che mostra le rocciose viscere della montagna a contrasto dei versanti
latistanti ad erbose zolle; egli è come cratere di eruzione laterale coperto
di rottami confusamente accatastati nella conca del basso; questo sven
tramento di forma triangolare misura rispettivamente per i tre lati 800,
900 e 750 metri, con superficie approssimativa di 300000 m. q. circa,
che rappresenterebbe la base di una piramide capovolta, il cui apice
starebbe al punto più profondo e centrale del vano rimasto dallo scoscen
dimento; lo spessore medio della massa diveltasi può calcolarsi in 150
metri, epperò la cubatura sale alla rispettabile cifra di 4500000 metri
cubi; al basso dello scoscendimento troviamo una striscia nel vallone
formata di massi accatastati inframezzati da alberi ed arbusti, essa rap
presenta il residuo del materiale rovinato, che si arrestò al piede della
montagna, mentre una grande parte di esso si precipitava in basso verso
Sarre. Lo scoscendimento avvenne il 6 luglio 1564 e seppellì il borgo
di Thora, ricostrutto poscia più a levante; di questo borgo di Thora
sepolto sotto le rovine dice enfaticamente un vecchio cronicista: « Là
« où l ’on voyait un si grand nombre de superbes édifices des plus nobles
« familles du pays, on n’aperçoit plus aujourd’hui que les autres temps
-« et les renards ».
Sullo scoscendimento poi in vai Veni dal monte Gruetta riferiamo
un documento conservato su pergamena nella parrocchia di Courmayeur,
e dovuto ad un testimonio oculare del disastro che avvenne una sessan
tina di anni prima della visita del De Saussure, come afferma questi stesso,
cioè più precisamente il 12 settembre 1717: « Tandis que les proprié-
« taires des châlets du Triolley et d’Ameiron se chicanaient pour une
*
petite étendue de pâturage et qu’ils avaient même commencé à ce
« sujet un procès qui prenait des proportions considérables, une mon-
« tagne très élevé, qui se trouvait à droite du glacier de Triolley s’écroula