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DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO

37 3

volta dai tempi geologici del

quaternario diluviale

o

glaciale

al

post­

glaciale

ed

all'attuale,

intendendo l’attualità estesa ai tempi storici e

preistorici fino al termine dei tempi veramente geologici, se pure è

possibile una limitazione in ciò che non è altro che una continua suc­

cessione di fenomeni; e non sarà male che chiudiamo questo paragrafo

con alcuni cenni su avvenimenti geologici verificatisi in tempi storici,

i quali possiamo ridurre ad oscillazioni

glaciali,

ed a scoscendimenti,

limitandoci alla valle di Aosta.

In questa valle si ha memoria di due grandi scoscendimenti, quello

di Becca France e quello di Val Ferret.

La Becca France misura 2312 metri di altitudine e trovasi sul con­

trafforte divisorio tra il vallone Clusella ed il vallone Verogne sopra

Sarre. Sul suo fianco Sud Est esiste un grande vano di scoscendimento

che mostra le rocciose viscere della montagna a contrasto dei versanti

latistanti ad erbose zolle; egli è come cratere di eruzione laterale coperto

di rottami confusamente accatastati nella conca del basso; questo sven­

tramento di forma triangolare misura rispettivamente per i tre lati 800,

900 e 750 metri, con superficie approssimativa di 300000 m. q. circa,

che rappresenterebbe la base di una piramide capovolta, il cui apice

starebbe al punto più profondo e centrale del vano rimasto dallo scoscen­

dimento; lo spessore medio della massa diveltasi può calcolarsi in 150

metri, epperò la cubatura sale alla rispettabile cifra di 4500000 metri

cubi; al basso dello scoscendimento troviamo una striscia nel vallone

formata di massi accatastati inframezzati da alberi ed arbusti, essa rap­

presenta il residuo del materiale rovinato, che si arrestò al piede della

montagna, mentre una grande parte di esso si precipitava in basso verso

Sarre. Lo scoscendimento avvenne il 6 luglio 1564 e seppellì il borgo

di Thora, ricostrutto poscia più a levante; di questo borgo di Thora

sepolto sotto le rovine dice enfaticamente un vecchio cronicista: « Là

« où l ’on voyait un si grand nombre de superbes édifices des plus nobles

« familles du pays, on n’aperçoit plus aujourd’hui que les autres temps

-« et les renards ».

Sullo scoscendimento poi in vai Veni dal monte Gruetta riferiamo

un documento conservato su pergamena nella parrocchia di Courmayeur,

e dovuto ad un testimonio oculare del disastro che avvenne una sessan­

tina di anni prima della visita del De Saussure, come afferma questi stesso,

cioè più precisamente il 12 settembre 1717: « Tandis que les proprié-

« taires des châlets du Triolley et d’Ameiron se chicanaient pour une

*

petite étendue de pâturage et qu’ils avaient même commencé à ce

« sujet un procès qui prenait des proportions considérables, une mon-

« tagne très élevé, qui se trouvait à droite du glacier de Triolley s’écroula