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D I SCORSO DI S. F. H F N i r o MUSSOLINI
bilancio in
deficit,
avevamo i debiti esteri
non pagati, un regime che cominciava e
che quindi poteva anche supporsi non du
raturo; avevamo una bilancia dei paga
menti passiva. Che cosa è questo migliora
mento di 15 punti, oggi che abbiamo siste
mato il debito interno e il debito estero, che
abbiamo il bilancio in pareggio ed in avan
zo, che abbiamo contenuto la circolazione?
E ’ il premio, il modesto premio che il po
polo italiano si meritava dopo cinque anni
durante i quali ha lavorato come un negro,
o, se volete, come un eroe e come un san
to.
(Applausi vivissimi).
D ’altra parte si plachino queste preoccu
pazioni ; non abbiamo conquistato nulla ;
abbiamo ripreso le posizioni che avevamo
nel 1922. Le chiameremo « la quota 90 » e
su questa quota aspettiamo tutto il grosso
dell’esercito. Ci staremo il tempo sufficien
te e necessario perchè tutte le forze de ll’e
conomia a questa quota si adeguino; le
quali forze, però, si adeguavano rapida
mente, volenterosamente, quando i cambi,
scendendo in giù, facevano i salti del can
guro.
(Applausi).
Oggi trovano difficoltà
insormontabili perchè procediamo col pas
so del grillo verso il miglioramento. Tutto
ciò è miserabile!
(Vivi applausi).
Abbiamo creato lo Stato corporativo.
Questo Stato corporativo ci pone dinanzi il
problema istituzionale del Parlamento. Che
cosa succede di questa Camera? Intanto,
questa Camera, che ha egregiamente, no
bilmente c loslcuiiemenlt: servilo la causa
del Regime, vivrà per tutta intera la legis
latura.
Tutti coloro che volevano liquidarla e
sopprimerla, quasi per punirla, saranno
certamente delusi.
Ma è evidente che la Camera di domani
non può rassomigliare a quella di oggi.
Oggi 26 maggio, noi seppelliamo solenne
mente la menzogna del suffragio universale
democratico.
(Applausi).
Ma che cosa è questo suffragio universa
le? Noi l ’abbiamo visto alla prova. Sopra
11 milioni di cittadini che avevano il dirit
te di votare, ce ne erano sei milioni che pe
riodicamente se ne infischiavano.
E gli altri che valore potevano avere,
quando il voto è dato al cittadino semplice-
mente perchè ha compiuto i 21 anni, e
quindi, il criterio discriminativo della ca
pacità del cittadino è legato a una questione
di cronologia o di semplice stato civile?
Ci sarà anche domani una Camera, ma
questa Camera sarà eletta attraverso le or
ganizzazioni corporative dello Stato. Molti
di voi ritorneranno in questa Camera, molti
di voi troveranno il seggio naturale nel Se
nato, alcuni nel Consiglio di Stato, qualcu
no nelle prefetture, nella carriera diploma
tica e consolare, dove si può servire egre
giamente il Regime, qualche altro si ritire
rà a vita privata.
(Ilarità).
Non si può pensare che tutti siano gerar
chi; ci vogliono anche i gregari. Del resto,
la Nazione sente forse il bisogno elettorale?
Lo ha dimenticato, ed è proprio necessario
per noi di avere, attraverso un bollettino di
voto, l’attestazione del consenso del popo
lo? Lasciatemi pensare che questo non è
assolutamente necessario. Verso la fine di
quest’anno o nell’anno prossimo noi stabi
liremo le fórme con cui sarà eletta la Came
ra corporativa dello Stato italiano.
Ma intanto vengo a un punto essenziale
del mio discorso, forse al più importante.
Che cosa abbiamo fatto, o fascisti, in que
sti cinque anni? Abbiamo fatto una cosa
enorme, secolare, monumentale. Quale?
Abbiamo creato lo Stato unitario italiano.
Pensate che dall’impero in poi l’Italia non
fu più uno Stato unitario. Noi qui riaffer
miamo solennemente la nostra dottrina
concernente lo Stato; qui riaffermo non
meno energicamente la mia formula del d i
scorso alla « Scaia » di Milano : tutto nello
Stato, niente contro lo Stato, nulla al di
fuori dello Stato. Non so nemmeno pensare
nel secolo XX un individuo che possa vi
vere fuori dello Stato, se non allo stato di
barbarie, allo stato selvaggio.
E ’ solo lo Stato che dà la coscienza di se
stessi ai popoli. Se il popolo è organizzato,
i! popolo è uno Stato, altrimenti è una po
polazione che sarà alla mercè del primo
gruppo di avventurieri interni o di qualsiasi
orda di invasori che venga dall’esterno.
Perchè, o signori, solo lo Stato con la sua
organizzazione giuridica, con la sua forza
militare preparata in tempo utile può difen
dere la collettività nazionale ; ma se la col
lettività umana si è frazionata e ridotta al
solo nucleo familiare, basteranno pochi
normanni per conquistare la Puglia. (i4p-
plausi).