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Stura, può essere con notevole economia di
spesa trasportato direttamente sul luogo d’im
piego in tutta la zona nord della Città.
Per la zona ad est e collinare, potrà essere
convenientemente impiegato il materiale pro
veniente dalle Cave del Meisino ove esistono
ingenti depositi alluvionali che forniscono ma
teriale serpentinoso di buona qualità.
La distribuzione del materiale può così es
sere eseguita in modo abbastanza uniforme in
tutto il territorio della Città.
Concludendo e tenuto conto che il fabbisogno
di pietrisco diminuirà notevolmente fra qualche
anno sia perchè le moderne pavimentazioni do
vranno necessariamente estendersi a tutte le zone
stradali percorse da carreggio intenso e pesante,
sia perchè l’impiego di pietrisco di natura molto
resistente aumenterà notevolmente la durata delle
massicciate, è da escludersi nel modo più as
soluto l’ abbandono della Cava di Condove
e non conviene, almeno per ora, provvedere
all’apertura di nuove cave, ma sarà opportuno
integrare la produzione della Cava di Condove
con provviste di pietrisco di buona qualità da
cave private, favorendo, se del caso, l’inizia
tiva privata per l’impianto di nuove cave nelle
località ove si riscontra l’esistenza di buon
materiale.
La Cava di Condove è posta nel territorio
dei Comuni di Condove e di Chiavrie, e di
spone jli raccordo ferroviario che si svolge in
gran parte nel territorio del Comune di Chiusa
San Michele.
Il massiccio roccioso che viene sfruttato è
detto «Truc le mura > ed è una specie di pic
colo promontorio isolato costituito essenzialmente
da roccia serpentinosa.
La roccia, staccata dalla montagna con grossi
colpi di mina, viene ridotta alle dimensioni volute
con piccole mine (petardi), caricata su va
goncini di una décauville di servizio e condotta
alla bocca dei frantoi meccanici • quali la ridu
cono in pietrisco di varie dimensioni.
Dai frantoi, il materiale così prodotto viene
portato mediante elevatori negli stacci o crivelli
separatori, i quali lo liberano dalla polvere e
lo suddividono secondo le pezzature. Il materiale
così classificato cade nelle sottostanti tramog-
gie dei silos sotto alle quali vengono trainati
i carri ferroviari vuoti. La discesa dei materiali
nei carri ferroviari avviene per semplice forza
di gravità.
L’impianto può arrivare alla produzione mas
sima giornaliera di 200 .<• ui pietrisco, dei
quali m3 80 forniti dal vecchio impianto ese
guito nel 1918, e m3 120 forniti dal nuovo
impianto eseguito nel 1921.
La produzione di pietrisco negli scorsi anni
fu precisamente la seguente:
Anno 1918 nr’ 1.054
» 1919 > 7.915
» 1920
8.697
» 1921
14.768
» 1922 » 33.934
Anno 1923 m1 37.578
1924 » 36.138
1925 > 36.555
1926 » 36.170
Per la perforazione meccanica della roccia
sono in funzione n. 8 martelli perforatori azio
nati da due compressori. Per l’azionamento dei
frantoi e dei compressori, sono istallati tre mo
tori elettrici della potenza complessiva di 250
HP circa.
Il raccordo ferroviario colla Stazione di Con
dove, dove vengono effettuate le operazioni di
presa e consegna dei vagoni, è pure di pro
prietà del Municipio di Torino, che effettua il
traino dei vagoni mediante locomotore elettrico.
Le unite fotografie illustrano le lavorazioni
all’aperto che si svolgono nella cava stessa.
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