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l.A CAVA

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197

Stura, può essere con notevole economia di

spesa trasportato direttamente sul luogo d’im­

piego in tutta la zona nord della Città.

Per la zona ad est e collinare, potrà essere

convenientemente impiegato il materiale pro­

veniente dalle Cave del Meisino ove esistono

ingenti depositi alluvionali che forniscono ma­

teriale serpentinoso di buona qualità.

La distribuzione del materiale può così es­

sere eseguita in modo abbastanza uniforme in

tutto il territorio della Città.

Concludendo e tenuto conto che il fabbisogno

di pietrisco diminuirà notevolmente fra qualche

anno sia perchè le moderne pavimentazioni do­

vranno necessariamente estendersi a tutte le zone

stradali percorse da carreggio intenso e pesante,

sia perchè l’impiego di pietrisco di natura molto

resistente aumenterà notevolmente la durata delle

massicciate, è da escludersi nel modo più as­

soluto l’ abbandono della Cava di Condove

e non conviene, almeno per ora, provvedere

all’apertura di nuove cave, ma sarà opportuno

integrare la produzione della Cava di Condove

con provviste di pietrisco di buona qualità da

cave private, favorendo, se del caso, l’inizia­

tiva privata per l’impianto di nuove cave nelle

località ove si riscontra l’esistenza di buon

materiale.

La Cava di Condove è posta nel territorio

dei Comuni di Condove e di Chiavrie, e di­

spone jli raccordo ferroviario che si svolge in

gran parte nel territorio del Comune di Chiusa

San Michele.

Il massiccio roccioso che viene sfruttato è

detto «Truc le mura > ed è una specie di pic­

colo promontorio isolato costituito essenzialmente

da roccia serpentinosa.

La roccia, staccata dalla montagna con grossi

colpi di mina, viene ridotta alle dimensioni volute

con piccole mine (petardi), caricata su va­

goncini di una décauville di servizio e condotta

alla bocca dei frantoi meccanici • quali la ridu­

cono in pietrisco di varie dimensioni.

Dai frantoi, il materiale così prodotto viene

portato mediante elevatori negli stacci o crivelli

separatori, i quali lo liberano dalla polvere e

lo suddividono secondo le pezzature. Il materiale

così classificato cade nelle sottostanti tramog-

gie dei silos sotto alle quali vengono trainati

i carri ferroviari vuoti. La discesa dei materiali

nei carri ferroviari avviene per semplice forza

di gravità.

L’impianto può arrivare alla produzione mas­

sima giornaliera di 200 .<• ui pietrisco, dei

quali m3 80 forniti dal vecchio impianto ese­

guito nel 1918, e m3 120 forniti dal nuovo

impianto eseguito nel 1921.

La produzione di pietrisco negli scorsi anni

fu precisamente la seguente:

Anno 1918 nr’ 1.054

» 1919 > 7.915

» 1920

8.697

» 1921

14.768

» 1922 » 33.934

Anno 1923 m1 37.578

1924 » 36.138

1925 > 36.555

1926 » 36.170

Per la perforazione meccanica della roccia

sono in funzione n. 8 martelli perforatori azio­

nati da due compressori. Per l’azionamento dei

frantoi e dei compressori, sono istallati tre mo­

tori elettrici della potenza complessiva di 250

HP circa.

Il raccordo ferroviario colla Stazione di Con­

dove, dove vengono effettuate le operazioni di

presa e consegna dei vagoni, è pure di pro­

prietà del Municipio di Torino, che effettua il

traino dei vagoni mediante locomotore elettrico.

Le unite fotografie illustrano le lavorazioni

all’aperto che si svolgono nella cava stessa.

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