

NUOVI OR IZZON T I DELLA SCUOLA rASCISTA
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qualsiasi, ha voluto persino sapere se avevamo
pranzato durante il viaggio e se a S. Marta ci
trattano bene.
Ma ha anche detto molte cose nel suo discor
so : Siate nella vita i primi come siete ora nella
Scuola. E poi — Roma sarà di nuovo la capita
le del mondo.
Scendendo lo scalone una mia compagna,
Baiina, diceva alla Signorina : A me pareva
che in quel momento l'Onorevole Mussolini do
vesse diventare così grande, da non stare più
nella sala. E io ho detto che quel pensiero era
proprio vero.
La prima giornata è passata.
Domattina voglio cercare di sentire di nuovo
l'Ave Maria dalle campane di S. Pietro, che
suonano tanto bene!
Martedì, ì maggio. Visitato S. Giovanni in
Laterano, S. Maria Maggiore, mi sarebbe pia
ciuto fare la Scala Santa, ma non abbiamo po
tuto.
Quante cose sa il Professore Cecconi!
10 cerco di ricordarle e trascriverle poi a
casa.
Ieri in S. Pietro, avrà nominato venti volte il
Bernini. Credo che non dimenticherò mai più
questo nome. Quando dirò S. Pietro penserò:
Michelangelo e Bemini.
S. Maria Maggiore mi piace di più che San
Giovanni per il soffitto che è bianco e dorato;
ma a S. Giovanni c’è la tavola dell'Ultima Ce
na. Ho imparato che le basiliche papali sono
quattro e hanno l’altare papale, dove può dire
la Messa solo il Papa o un Cardinale mandato
da Lui.
11 Mosè*è in S. Pietro in Vincoli : è enorme,
ha i muscoli che sembrano veri e gli occhi che
sembrano guardare.
Ma al Colosseo! Che grandezza!
Hanno detto che conteneva sessantamila per
sone.
Il teologo Boria ha ricordato i martiri cri
stiani che sono morti là, e ha detto che il Go
verno ha fatto innalzare la Croce nell’Arena.
Finito di parlare, l’ispettore ha bar:-la la
terra che fu bagnata dal sangue dei Martin.
I
Martiri che ci hanno veduto hanno avuto
certo piacere di sentirci cantare <Cristo vin
ce ». Mentre uscivamo mi sono voltata indietro
tante volte per vedere ancora il Colosseo e non
lo dimenticherò mai.
Due povere bimbe sono malate e non vedo
no nulla. Come ci fanno penai
Oggi siamo andate al Pantheon : è una chiesa
rotonda, antica, illuminata da un foro circola
re del soffitto.
Come è strano pensare che questo fu un tem
pio dove si adorarono gli dei! Ora si celebra la
Messa.
La tomba di Re Vittorio è tutta nera e quella
di Re Umberto e di Margherita di Savoia tutta
bianca.
Sono belli i leoni che sostengono la targa,
ma in San Pietro ne ho visti due; uno sveglio e
l'altro addormentato, molto più belli.
Mercoledì, 4 maggio. Che bellezza S. Paolo!
Ho visto delle colonne di alabastro, degli altari
di malachite, un acquasantino dove un bimbo
mettendo la mano nell’acqua santa scaccia un
diavolo che sembra vero; e un cortile col porti
cato tanto bello! E tutti i ritratti dei papi! Ma
io ho visto anche il Papa ' ' ’
Però la cosa più bella di oggi è stata la vi
sita alle Catacombe.
La nostra fila lunga, tutta illuminata dalle
candeline passava fra le tombe : ma non avevo
paura. Pensavo alle cose lette in Fabiola e
cantavo pensando che Agnese, Cecilia e tante
Sante erano forse passate dove passavo io.
Ogni tanto mi voltavo indietro per vedere la
fila di candeline, che era una cosa tanto bella.
Mi rincresce che non saprò far capire alla
mamma e alle mie sorelle quello che è stato
questa visita e come è bella la statua bianca
di S. Cecilia, che pare vera.
Stasera il Governatore di Roma ci ha offerto
i dolci nel Campidoglio. G ha ricevuti in una
galleria illuminata da lampade elettriche come
quelle delle catacombe, ma queste erano ad
olio e di terra.
Come mi piacerebbe tornare alle Catacombe!
Siamo andati alla Scuola Vittorino da Feltre.
Che cosa strana, sentire il nome della mia
scuola ed essere in un’altra!
Mi sarebbe piaciuto poter andare vicino alle
bimbe.
Ma domani partiremo, mi rincresce; mi sem
bra che non vedrò alcuna coaa bella come Ro
ma, e allora potremmo stare qui : Vorrei che
domani mattina ci dicessero : E’ tutto cambia
to, non si parte più. Almeno vorrei passare an
cora in tram davanti aK’Akare della Patria e
salutare ancora una volta il Milite Ignoto.
Mi rincresce non aver visto la fontana di Tre
vi : volevo gettarvi dentro il soldino, per esse
re sicura di tornare a Roma; ma ho invece