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NUOV I OR IZZON T I DELLA SCUOLA FASCISTA
pregato i Martiri che mi facciano tornare nel
Colosseo e nelle catacombe.
Assisi. Mi è piaciuto tanto il giardinetto del
le rose senza spine, ma più di tutto S. Damiano
che è tutto in mezzo agli ulivi.
" L a Lanterna Ji Qenoia
"
Di' ti GiuMOpim
t
«olii
Ho pensato quando viveva S. Chiara là den
tro. Che silenzio ci sarà stato allora, in confron
to ad oggi!
Ho suonato la campanella che ha suonato
lei.
Il frate ha detto che non mi farò suora perchè
non l’ho suonata bene.
L’Ispettore Pachner è andato nel refettorio,
noi l’abbiamo salutato dietro la grata.
Non capivo perchè i ciechi di guerra hanno
portato là nel giardinetto di S. Chiara la loro
urna e la maestra ha detto : E’ perchè S. Fran
cesco è morto cieco, ma cantando, e i ciechi
imparano da lui a sopportare. Essere ciechi e
cantare le lodi di Dio!
Non voglio più lamentarmi di nulla.
Ad Assisi siamo stati alloggiati proprio sopra
il negozio di Bernardone.
Anche qui fummo accolti dai Balilla e dap
pertutto, quando vediamo spuntare la divisa
dei Balilla e delle Piccole Italiane, ci sembra
di vedere dei « nostri ».
Domenica, 8 maggio. Penso che quando i
bambini di Genova verranno a Torino, avremo
ben da fare a divertirli come hanno fatto a noi.
Li condurremo in barca sul Po, ma a loro
sembrerà piccolo.
Mi piacerebbe sapere se il Direttore Centrale
delle scuole di Genova scherza coi suoi bam
bini come faceva con noi. Il nostro è buono,
ma non scherza mai.
Nel Cimitero di Genova, a Staglieno, la Di
rettrice della scuola Pellico ha parlato di Giu
seppe Mazzini e della sua Mamma in modo
da richiamare le nostre lacrime.
Io ho compreso tanto bene dalle sue parole,
la gioia che provano quella mamma e quel fi
glio a riposare insieme in quel Cimitero; essi
che hanno amato tanto i fiori e le cose gentili.
Pensando a quel grande affetto, ieri sera,
scesa appena dal treno, ho baciato di cuore la
mamma che mi aspettava.
La mamma piangeva.
Adesso le racconterò tutto, ma non oso dirle,
perchè piangerebbe di nuovo, che partirei su
bito subito per tonare a fare una visita al
Papa e al Duce.
" L'artlaa a
Torino
"
Dii
<
i
Oikumìu Piccai,i
D’ora in poi, canterò con sincero cuore :
..... Di Roma, o
•
ol, mai po tta tu
rim irar più fulgida città
.......
G
emma
M
ouno