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Bernardo Gatti e I.avinia Fontana. Fra i grandi
coloristi che episodicamente si dedicarono al minio
non si possono dimenticare i «lue Bassano, Tintoretto,
< iuercino. Reni,
Men7.occhi.il1
.trinati, Doinenichino,
Kron/ino, i Carnicci, Palma, Dossi. l’Anticone, il
Baldrighi, il Bossi, il Carmagnola, ed il folto gruppo
delle miniatrici «piali Teresa del Po, le tre Giovanne:
la Fratellini, la Garzoni, la Mar/occhini; Bianca e
Mafalda Festa, Rosalba Carriera cui fu maestro
l'astigiano Ramelli e l’AnguissoIa deliziosa iconografa
dell'età napoleonica.
11 l’iemonte, certo per la particolare sua indole
.iristocratica e paziente,
problema «piestoche me
riterebbe un più lungo
studio, ha «iati molti
ed egregi miniatori dal
l'intera famiglia dei Pre-
gliasco a
ehi e quel
cheux li-
nere del
cento si
ben noti
ristoeia/ia
la til/a
nuare «lai
>tel.me>chi ai
\lessandria del primo
<ùtocento lino .ii con-
temporanei 11011 nume
rosi, oggi ehe la foto
grafia ha sostituito alla
meglio la signorile rarità
della miniatura e spesso
deturpa case e tombe
con gli orribili smalti.
(piando, e questo è peg
gio, non serva di traccia
a |x ssiini coloritori per far credere ai gonzi che il jxv-
zetto di carta al bromuro impressa ed abilmente
truccata con 1111 pasticcio di colori sia l’autentico
dischetto di nobile avorio delle autentiche miniature.
Certo però la miniatura sta alla pittura come la
terracotta invetriata dei Della Robbia sta alla grande
scultura; non era molto comodo viaggiare alla ma
niera del liranduca di toscana con una Madonna di
Raffaello (cm. 5<>
4
-
,{b) nel bagaglio personale.
Ouindi come le scolture robbiesche parvero maneg
g e v o l i e
trasportabili, consentendo una più facile
visione < li capitavi tri accessibili a molte borse, così
la pinola miniatura lasciò conventi e
t o m b e
jm
t
divenire prima motivo di religiosa meditazione nei
I.ivres des Heun’
s fiamminghi, danesi, scandinavi e
poi passare a più mondano ed affettuoso officio dal
giorno in cui con Pisanello, Piero della Francesca,
Domenico Veneziano il ritratto fu dono accolto gra
ziosamente e gentile scambio tra famiglie e famiglie,
fra >tati e Mati.
Gareggiando con la xilografia, con l’incisione sul
rame, arti della diffusione la nostra prediletta invase
le pagine dei Trattati diplomatici, dei libri di pre
ghiera, dei libri di conti, dei ventaglio e le casse dei
primi orologi D’Anglia nati sull’estreme rive , s’in
castonò nel gioiello, fu messaggio furtivo di amore,
prezioso compagno di eroi sui lontani campi delle
battaglie e talora s’imporporò di sangue, svelò in
ganni, favorì gelosie- o invece fu ambasciatrice di
dolci amori. Si giunse così alle collezioni, ai Musei
della miniatura, ai trattati della miniatura che sono
costoso pregio di ricche biblioteche e paziente fatica
di dotti gentiluomini
quali il W’illiamsoii ed
il l.cmbcrger. alle Fspo-
si/ioni della miniatura
come quella di Bruxelles
del
All'arte di < liiiseppe
Grassis torinese -i ad
dice anzi tutto il giu
dizio che lo storico di
un altro grande minia
tore: Sainuel Cooper, a
costili conferisce:
Nell'arte di ritrarre
il carattere ed i reali
sentimenti dei suoi mo
delli. ( ooper non ha ri
vali. mentre una stupe
facente varietà di temi
ne rende caratteristica
tutta l’o|R*ra. Tecnica e
gioco di colori, conce
zione del tema, parti
colari personali del sog
getto sono le sue doti
I ritratti maschili Mipe-
rano torse i femminili .
I
bulichiamo qualche indugio alla
miniatura-ritratto
(inni" Jxtizzi
, avorio di cent nove per sette e mezzo;
qui l’euritmia tutta italiana della composizione ci
riporta in pieno alla migliore ritrattistica che va dal
Bassano aU llayez; rinnovata coni{x»si/ione triango
lare, cara a Leonardo, schematismo lineare che lascia
calmo l’occhio nella contemplazione e si avvalora di
freschezze tonali, delicatissime nei rapjwirti fra l'ar
gento raggiante della barba e la luminosità del con
tenuto sorriso. Fvidentemente è un amatore d’arte
questo signore, e
[ m u s o
attraverso alla jxisa tutta
umanistica e spontanea le consimili imagini del per
miano Behzadè nel
Lirrcs des Mlutature*,
penso
qualche nostro quadro dei grandi secoli come il
1 ardinalc Spannocchi
del Pontormo. Mi preme far
sùbito notare una. anzi la migliore caratteristica
dell’arte ritrattistica di •iiusepj>e
( i r a s s i s .
Sappiamo
tutti che il sorriso può essere una |*erigliosa smorfia
che contraenti!» 1 muscoli strappa la figura e le
Mie
linee da
q u e l l o
stato ili equilibrio che è una delle
piacevoli caratteristiche di ogni ojiera d ’arte. <>li
Raffaele Ba
rattano IV-
cui cornicette
primo Otto-
allineavano in
salotti dell’a-
torinese. F
potrebbe conti-
s e c e
1111st a
1
Antonio
M g .r a O l e * I c d c w K M a m c r l n l e b im b i
2S