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GIUSEPPE GRASSIS MINIATORE

psicologia, ma rivela altresì quella

che in Grassis fin da fanciullo

fu una delle più simpatiche prero­

gative, l’amore e lo studio della

vita animale. Non forse Pisanello

indugiava egli pure lungo le cale

iwrtuarie di Venezia a schizzare

tutto il giorno lince e forme ani­

malesche che dovevano riapparire

nei suoi fantasiosi quadri?

Il sorriso si fa pensoso ed a

pena sensibile nello stupendo

Ri­

tratto di S. M. Maria Adelaide

Regina d’Italia

; uno degli avori

questo che fa parte della ricca

collezione di S. A. R. il Principe

Umberto di Piemonte a comple­

tare la quale veniva il Grassis

chiamato insieme con il com­

pianto Gennaro dopo aver supe­

rato un notevole concorso che

doveva mettere in luce la restia capacità dello schivo

miniatore.

A diletto dei lettori aggiungo la stupenda

Minia­

tura della signora Luzzi-Cravario,

in cui l’autore ha

conciliato l’attualità delle figure con un certo colore

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ambientale settecentesco con eleganza di forme e

splendore di toni.

Nè, quasi a contrasto voglio dimenticare la forte

Miniatura della Principessa Piccolomini,

avorio di

centimetri undici per quindici. Non più il fondale

arcadico del tema precedente, ma un raccolto interno

di villa moderna e moderna nella composizioni c .iel

gesto tutta la tavoletta da cui si leva trionfale come

un inno sano e giocondo di maternità. In aperta

scena ci trasporta invece la

Miniatura di S. A. R. la

Principessa Elena d’Aosta-Orléans

: radura ampia e

solenne come si addice ad un gagliardo galoppo,

contro un cielo stampato di leggere e larghe nuvole;

il senso agreste si diffonde dal quadro che non po­

trebbe avere un’ampiezza maggiore; la corretta figura

ducale splende sullo sfondo alta e solenne e pur

lasciata in una cornice di semplicità che certo deve

essere gradita a Sua Altezza.

Non si giunge a questa così sciolta e sicura inter­

pretazione della figura attraverso ad ima forma d'arte

così difficile senza aver dedicata ad essa quasi tutta

la vita. Chè se Giuseppe Grassis è anche il pittore

di ben più vaste opere, alcime delle quali ho voluto

qui riportare e se la maniera sua dal vero dimostra

come nei quadri:

Per la sègala di domani, Lavandare

di monte,

e negli altri qui riprodotti una forte e co­

raggiosa pennellata di scuola impressionistica, è pur

certo che alla miniatura, anzi alla poesia della figura

umana egli ha per trent'anni consecrata la deliziosa

tecnica del miniatore. Un giorno, era allora giova­

nissimo, vedendo nello studio di im amico lavorare

ad una miniatura s’invaghì di quella forma d’arte,

quasi fulmineamente; la sicurezza del disegno con­

seguita attraverso faticose giornate in cui per aiutare

la mamma vedova e carica di figlioli buttava giù

per commissione ritratti a conté doveva essergli di

prezioso ausilio;

a questa dote ed a

quella nativa

dd colore aggiunse egh motti studi sulla miniatura

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