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SCRITTI EDITI ED INEDITI DI S. GIOVANNI BOSCO

gono a mostrare in Don Bosco un lavoratore di lena

infaticabile e nel suo libro un capolavoro della lette­

ratura giovanile. Un forte studio introduttivo si

propone d’illustrare: I tempi e le idee, La materia

e la forma, La storia del libro.

Don Bosco vi è collocato nella cornice delle idee

e correnti politiche e culturali, del moto pedagogico

e trattatistico, nella storiografia del perìodo alber-

tino e post-albertino tra gli indirizzi religioso-politici

di quell’età. Scrivendo per la gioventù (non per i

fanciulli) un libro di compilazione, l’A. v’imprime

(e non poteva altrimenti, data la sua indole di Santo

e lo scopo educativo di antitesi all’indirizzo preva­

lente) le sue idee; non fa politica, ma segue, fin

dove può, la corrente dei neo-guelfi.

Quattro sono i punti o principi sui quali poggia

o da cui deriva la parte concettuale e sentimentale

del suo lavoro:

i* L'italianità veduta integrale in tutte le

i° l ’na nota preliminare sulle

particolarità delle V’ite dei Papi ivi

contenute;

2° La continuazione delle Vite

dei Papi da

S.

Callisto (221 d. Cr.)

a S.

Melchiade, ossia alla pace della

Chiesa (313 d. Cr.);

30Saggio inedito d’una storia ec­

clesiastica dal pontificato di S. Cle­

mente a

S.

Melchiade, terminando con

lo stato dell’impero Romano sotto Co­

stantino, di cui esamina il governo

col pontificato di S. Silvestro.

Dopo il 1865 non fu possibile a

Don Bosco di continuare l’opera sua,

sebbene non sia cessata in quell’anno

la sua attività letteraria, ripresa ap­

punto nella rifusione della Storia ec­

clesiastica, cominciata nel 1869 e pub­

blicata sullo scorcio del 1870.

Il volume terzo, comprendente la

Storia d’Italia, che forma il tomo 50

non diviso, in 1200 pagine, è in corso

di stampa.

Questa Storia d’Italia, pubblicata

nel 1856 e successivamente in 40 edi­

zioni (una ogni due anni), ebbe un sen­

sibile ritocco nel 1859 (2* ediz.), quando

venne accresciuta di biografie e di nu­

merosi passi destinati a rispondere ai

programmi scolastici, e tale si man­

tenne fino alla 5* edizione (1866). Il

racconto storico si ferma alla guerra

del 1859 e non andò mai più oltre.

Nel 1873 uscì l’8» edizione ancora ac­

cresciuta di biografìe (Piemontesi il­

lustri della 1* metà dell’800) e di altri

brani e capitoli programmatici. Soprat­

tutto fu ritoccata e addirittura rivestita da mani

estranee nello stile, ossia nell’elocuzione, che divenne

ricercata e impreziosita, contro le abitudini e forse

contro le intenzioni di Don Bosco; nel '74 fu ag­

giunto un Sommario cronologico degli avvenimenti

dalla pace di Villafranca alla morte di Napoleone III ;

dopo d’allora non si fecero più mutazioni, e l’edizione

rimase stereotipa.

La pubblicazione presente, dalla quale si ricaverà

l’edizione divulgativa, si propone:

i° Di dare il testo restituito alla lezione delle

edizioni personalmente curate e rivedute dall’Autore.

2° Dare la storia dell’opera nelle idee, nella

derivazione delle fonti, nella vita del libro attraverso

le varie edizioni.

Se il primo compito ha in sè un vantaggio note­

vole, sebbene non sia stato molto agevole l’adempirlo,

e riesca a dare passabilmente Don Bosco genuino, il

secondo giunge a risultati inattesi, che tutti coaver-

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