

VITA CITTADINA
Mussolini, e che ricovera gli sfrattati con una media gior
naliera di seicento persone. A giorni sarà ultimata e inau
gurata, prima in Italia, la Casa fascista della Madre consa
crata al nome della Mamma del Duce e nella quale verranno
ricoverate 1<* operaie bisognose per essere tutelate e assistite
nella loro altissima funzione di sposi* e di madri.
«Questi, o camerati, — conclude il Segretario Federale
— i risultati raggiunti. Saranno modesti, ma sono stati
sufficienti a riportare Torino al primo posto nel rango tii
tutte le Provincie d'Italia.
«Continuare, o camerati, è il primo comandamento per
l'avvenire. Le vittorie appartengono ai popoli che sanno
più tenacemente durare e resistere. Torino fascista resisterà
con la maschia consapevolezza che il nostro destino, per
volontà di Dio, non può essere che plasmato dal genio e
dalle mani di Benito Mussolini, nell'orgogliosa certezza che
noi ci sacrifichiamo e lottiamo e osiamo non soltanto per
noi, ma per l'avvenire di tutte le genti. Ci sorride, o camerati,
la fede nel Fascismo, ci sprona e ci esalta la visione di una
Italia ritornata madre di tutte le Nazioni, la Patria a cui
guardano tutte le patrie, maestra ili vita, di civiltà e di pro
gresso a tutti i popoli del mondo ».
Vibranti acclamazioni hanno accolto le parole del Segre
tario Federale. Egli ha ancora data lettura del seguente
telegramma inviato a S. E. il Capo del Governo:
«Al Duce - Roma.
«Migliaia di Camice Nere, intervenute al Teatro Regio
e in piazza Castello per il rapporto del Gruppo nonale
“ Mario Gioda „ . presenti le autorità e le gerarchie, tutti
i magistrati della Corte d’Appello, dal Tribunale e delle
Preture urbane, tutti i professori dellTniversità, del Poli
tecnico e degli Istituti Superiori, tutti gli Ufficiali Generali
e i Colonnelli di questa Divisione Militare, intervenuti a
confermare la rigida fedeltà degli uomini del pensiero, delle
armi e della giustizia alla Rivoluzione Fascista, hanno
invocato con amore il Vostro nome col nostalgico grido:
“ Vogliamo il Duce a Torino! ,,. Devotissimamente
«Andrea Gastaldi ».
Si è quindi formato un corteo, con in testa le autorità,
che al suono deeli inni fascisti si è recato alla Casa dei
Sindacati per rendere omaggio alla memoria del Martire
Amos Maramotti.
atto di umana solidarietà, nessuno si è rifiutato di con
tribuire all'iniziativa della raccolta dei mezzi per la buona
battaglia combattuta dal Governo contro il terribile flagello.
Gli scolari torinesi, le dame della Croce Rossa, le giovani
italiane ed i giovani fascisti che con grazia offrivano ai
passanti il distintivo e i significativi simboli della battaglia
bandita dal Duce, hanno raccolto somme cospicue.
La **G iorna ta delle dn c Croci „
La «Giornata delle due Croci», istituita dal Duce per
la lotta contro la tubercolosi, ha avuto nella nostra Città
un esito molto soddisfacente. Tutti i cittadini hanno dato
volentieri l'obolo motlesto
che rappresenta l'adempi
mento di un dovere ed un
La raccolta delle oblazioni è avvenuta in tutti i rioni
della città. Particolarmente intensa è stata, al mattino,
nelle adiacenze e nell’intemo del Teatro Regio, ove il
grand'ulf. Roberto Roberti, membro del Consiglio Nazio
nale delle Corporazioni, designato dalle autorità centrali,
ha illustrato il problema antitubercolare con profonda dot
trina ed elevate espressioni ispirate ad un senso di alta
umanità.
Egli ha tracciato rapidamente un quadro dei mezzi
poderosi che il Regime ha predisposti per affrontare e
vincere la lotta: dalla costituzione della Federazione dei
Consorzi provinciali antitubercolari all’assicurazione obbliga
toria contro la tubercolosi che sono i due pilastri fonda-
mentali dell'opera assistenziale e difensiva intorno ai quali
collaborano altri enti che partecipano per altra via alla
stessa battaglia: la Croce Rossa, l’Opera Nazionale Mater
nità ed Infanzia, l'Opera Balilla, ecc.
L'on. Roberti ha ricordati i risultati già raggiunti con
poche cifre assai eloquenti: le migliaia di ammalati assistiti
dai Consorzi provinciali, le migliaia di bambini avviati al
mare ed alle montagne dai Consorzi stessi, il complesso
poderoso dei mezzi predisposti dall'istituto nazionale di
previdenza sociale per realizzare la assicurazione obbliga
toria, con i suoi 30 sanatori e i suoi 25 mila letti. I risultati
sono confotevoli, quando si pensa che la mortalità è subito
discesa in rapporto alla graduale efficienza dei mezzi stessi:
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