

MO T T I S T O R I C I S A B A U D I
di Vienna, lo costrìnse fin dal principio alla guerra
nella quale il Delfino rimase ucciso. Umberto, sue*
ressore di questi, riuscì, per consiglio di Filippo IV
re di Francia, a rappattumarsi col Conte di Savoja
che fu moderatissimo nelle sue richieste. In seguito
Aimone, colla sua destrezza politica, soccorse e salvò
lo Stato al cugino Giacomo d ’Acaja, Signore del Pie
monte; conciliò le famiglie dei Marchesi di Saluzzo
coi Visconti di Milano; prestò forte aiuto al Re di
Francia Filippo IV contro Edoardo I I I d’Inghilterra
e dopo essersi personalmente trovato all’assedio di
Tournai riuscì a ristabilire pace onorevole fra i due
monarchi rivali.
AMEDEO VI “ II Conte Verde „
(1334*1383)
I) FERT
«
Sopporta per amore.
(Nodi d’umore sul Collare).
Ci piace di poter dare qui al lettore, come primizia
interessantissima, una breve dissertazione sul Fert,
dovuta al Prof. Dino Muratore, illustratore esimio,
per la perspicacia paziente e la chiarezza erudita e
pur piacevole, dell’origine dell’Ordine del Collare (1).
« Fra i motti e le imprese — egli scrive — che dal
l’e tà cavalleresca ed eroica dei secoli passati perven
nero fino a noi, il
Fert
sabaudo tiene certamente uno
dei posti più cospicui ed eminenti, in quanto è il
motto dell’Ordine Sapremo d d Collare della SS. An
nunziata, ed è impresso tu tto ra su medaglie e monete.
« È quindi naturale l’interesse che il
Fert
ha sempre
destato, e giustificato il moto d i ricerche e di ten tativ i
per determinarne il recondito senso: dal momento che
nessun documento sincrono si è finora scoperto —
nè forse lo sarà mai — tale da darci qualche luce in
proposito. Tali ricerche e ta li tentativi sono poi stati
falsati, fino a questi ultimissimi tempi, dalla persua
sione dello stretto rapporto tr a il Fert e la fondazione
(1) D ino M d b ato zz,
U Jmimrimt UTOriim dd CUUrt
ddU SS. AmmmmMi**
Tonno, Dot». GMi» Mono, editore,
1909
.
(Edizione di Imm di
300
mwphri la foglio grande).
dell’Ordine del Collare, avvenuta nel 1364 per opera
di Amedeo VI, il Conte Verde: rapporto che bisogna
assolutamente escludere, essendo il
Fert,
con tu tta
probabilità, anteriore alla medesima, e ad ogni modo
non inserito, allora, sul Collare.
«Due sono le questioni da risolvere: se il
Fert
sia
una sigla, cioè se sia formato dalle iniziali di quattro
parole distinte, oppure se sia una parola a sè; e quale
ne sia il significato.
«— La teorìa delle iniziali ha avuto la più larga
accoglienza nei secoli passati, come quella che meglio
lasciava libero il campo alla più sbrigliata fantasia
di cronisti, di araldisti, di storici cortigiani.
« Noi non staremo qui ad enumerare le decine di
interpretazioni proposte: tre sole fra esse, per la loro
originalità, meritano di essere ricordate ed esaminate.
«
Fortitudo Eiu» Rhodum Tenuti
era la interpre
tazione escogitata da un tardo cronista sabaudo-fran-
cese, il Parodio, vissuto verso la metà del Cinquecento.
Avendo egli trovato nelle cronache anteriori, che il
Conte di Savoia Amedeo V, al principio del Trecento,
era andato a Rodi a difendere l’isola, insieme ai Ca
valieri Gerosolimitani, contro i Turchi, e credendo
che da quell’impresa avesse tra tto il motto
Fert
, asse
riva che il nipote suo, il Conte Verde, in onore di lui
lo aveva inserito sul Collare dell’Ordine all’atto della
fondazione (2).
«Ma questa interpretazione è un vero “ mostro ..,
dal punto di vista storico, perchè Amedeo
V ».
recò mai in Oriente, e non ebbe diretta relazione col
l’importante isola dell’Egeo, ora felicemente italiana.
« Eppure, per il tradizionalismo imperante nelle
storie di quel tempo, essa ebbe più d’ogni altra seguaci
e fedeli sostenitori fra gli storici e gli studiosi di Aral
dica e di Ordini cavallereschi dei secoli seguenti, diven
tando
a n «
ufficiale, per così dire, per essere raccolta
dal primo storiografo dell’Ordine, Francesco Capra (3),
e adottata da qualche Principe Sabaudo. E sebbene
la crìtica storica dell’ultimo secolo l’abbia relegata fra
le favole, purtroppo essa rimane ancora adesso la più
nota e forse la più apprezzata dalle persone di media
coltura.
«Del Seicento, borioso, fastoso e pretensioso, sono
altre molte fantastiche interpretanoni: di cui la più
bizzarra e irriverente era queUa proposta dal Favyn:
Frappex
-
Entrez
-
Rompes
-
Tout,
come se il Conte
Amedeo avesse adottato il motto, fondando l’Ordine,
in onore di nn» damaj“ Venus „ , che gli aveva donato,
come pegno d’amore, un nodo formato da suoi capelli
intrecciati (4); e la più seria e dignitosa era quella
del
Fmdere et Religione Tenemur,
messa sulle labbra
dei Cavalieri delTOrdine, e usata in monete e medaglie,
sanzionando così il carattere religioso delTOrdine
stesso.
(2) G. P
abumn
, Qrwrif » dt S
om
» ,
Lyon,
1552, pp. 293-94.
(3) F ian co» C in z , C—<«gn» db* Q iaafiin d* r f t A i db
CMm
di Smm , dtt dt
TAmmmàmtty me.,
Tu ia, MDCLIV, la-
tsodactaoto
(4) F i r n , Le
dMtrt
d'f l iw iw
m
dt Q w d w i, Parò, 1620,
pp. 1483-86.