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della regione. Il prof. Broglia, entusiastica­

mente acclamato, ha risposto confermando

il sincero interessamento della civica Am­

ministrazione fascista per 1incremento e per

la prosperità dell’industre borgata.

Nel

pom e rig g io è

stata pure inaugurata la

centrale idroelettrica di Rosone, in territorio

d i

Locana, che fa parte degli impianti idro-

elettrici municipali in Valle dell Orco.

Rappresentava il Comune il vice-podestà

dott. Rodano, accompagnato dal consultore

Stradella, dal vice-segretario dott. Cabras e

dal capo ufficio per i Servizi Industriali

dott. Odone.

L’Azienda Elettrica Municipale era rap­

presentata dal suo direttore ing. Bisazza,

sovraintendente ai lavori dell’Orco.

Erano pure presenti il vice-podestà del

Comune di Locana, in rappresentanza del

suo Comune; il prof. Morelli per le Com­

missioni di consulenza e di collaudo delle

opere, e gli imprenditori dei lavori.

Assistevano alla cerimonia l'ing. Borna-

ti, capo del Servizio Impianti Idroelettrici

del Municipio di Torino, direttore dei lavo­

ri, l’ing. Brunetti, capo reparto dell’Azien-

da Elettrica per le Centrali, il ragioniere­

economo prof. Casella, l’ing. Bordiga,

l’ing. Lignana, l’aw. Scamoni, capi repar­

ti dell’Azienda stessa, nonché alcuni capi

servizi e molti funzionari dell’Azienda e del

Comune che hanno collaborato con gli uf­

fici competenti.

Impartita la benedizione dal reverendo

parroco di Locana, i convitati brindarono

alla nuova grandiosa opera del Comune di

Torino.

La Biblioteca Civica

L’inaugurazione dell’edifìcio in corso Pa-

lestro, ove di recente hanno trovato defini­

tiva e opportuna sistemazione le raccolte

della Biblioteca Civica, corona il voto già

espresso dal 1884 e le costanti aspirazioni

delle successive Amministrazioni munici­

pali di dare alla Biblioteca della Città una

sede degna dell’alta funzione che le compe­

te e adatta ad assicurarne il crescente e con­

tinuo sviluppo.

I pochi ambienti, infatti, del palazzo mu

nicipale dove, nel 1869, a distanza di quat­

tordici anni dalla prima proposta di Giu­

seppe Pomba al Consiglio Comunale per la

istituzione d’una pubblica Biblioteca in To­

rino a spese dell’Amministrazione del Co­

mune, erano stati allogati i primi 20.000 vo­

lumi e l’unica sala di lettura, ben presto

erano divenuti insufficienti a contenere la

suppellettile libraria che, di anno in anno,

e per acquisti e per doni cospicui era affluita

ad incremento delle raccolte.

E si lamentava non soltanto l ’incapacità

della sede, ma anche l’impossibilità di ordi­

narvi i volumi della Biblioteca secondo le

regole dell’arte e di attuare le necessarie

provvidenze in difesa dell’integrità del pa­

trimonio librario. Vari i progetti e i rimedi,

già fin d’allora escogitati e proposti, tra i

quali l ’ampliamento effettuato nel 1894,

con sacrifìcio di taluni uffici limitrofi, che

servì solo a mitigare l’urgenza di un radi­

cale provvedimento, ma non a risolvere il

problema, il quale si presentò pochi anni di

poi ancora più minaccioso ed imperioso.

Nè mancò invero l’Amministrazione di

preoccuparsene e studi e progetti furono

continuati nel 1906, ripresi nel 1910 e pres­

se che condotti a termine nel 1913, ma ora

per necessità di bilancio, ora per varie cir­

costanze frapponentisi, non fu possibile se

non nel 1925 di prendere alcuna delibera­

zione e mandarla ad effetto. A quell’anno

infatti l’Amministrazione straordinaria del

Comune, constatato che non era possibile

migliorare anche temporaneamente le condi­

zioni della Biblioteca, mantenendola nel pa