

Il Comandante della Scuola (tenente ge
nerale o maggior generale) è nominato dal
Ministero della guerra in seguito a propo
sta del Capo di Stato maggiore dell’ Eser
cito; gli altri Ufficiali addetti all’ ammini
strazione sono pure nominati dal Ministero
in seguito a proposta del Comando della
Scuola.
La Scuola si iniziò sotto il comando d’ un
valoroso generale, che si dimostrò poi an
che valente diplomatico e sapiente Mini
stro : il conte Carlo Nicolis di Robilant. Si
sviluppò sotto 15 altri dotti e valenti Co
mandanti, tra cui piace ricordare il genera
le Carlo Corsi, che per otto anni governò
la Scuola e le impresse definitivamente le
direttive conformi al suo intento. E ’ ora di
retta da un giovine generale, Pietro Pintor,
di recente promosso all’alto grado per i me
riti eccezionali contemplati nell’art. 51 della
legge
11
^marzo 1928 sull’avanzamento de
gli Ufficiali del R. Esercito.
Gli insegnanti militari e gli aggiunti, ven
gono nominati, con determinazione mini
steriale; od in seguito a concorso, oppure
per designazione del Comando del Corpo
di Stato maggiore su proposta del Coman
dante della Scuola.
Gli insegnanti civili sono nominati con
decreto Reale, se di ruolo, e con determi
nazione ministeriale, se incaricati dell’ in-
segnamento, in seguito a speciali proposte
volta a volta fatte dal Comandante della
Scuola.
11 numero degli Insegnanti variò a secon
da dei programmi, del numero dei Corsi e
degli allievi. Attualmente gli Insegnanti
militari sono 37, cioè 17 titolari e 20 ag
giunti, e 5 i Professori civili.
Occuperebbe troppo spazio l ’ enumera
zione degli Insegnanti, ch’ebbe la Scuola
fin dall’ inizio, anche dei soli più noti per
le sapienti pubblicazioni; ma non parmi
fuor di proposito ricordare il gran nome di
Galileo Ferraris, che per vent’anni ( 1877-
97) profuse i tesori della sua scienza agli
Ufficiali della Scuola.
Dalla fondazione al 1928, compresi i
corsi straordinari d ’ integrazione che segui
rono la grande guerra dal 1919 al 1924,
anno in cui fu ripristinato il corso regolare
triennale, concorsero alla Scuola di guerra
Ufficiali N. 7653, furono ammessi 3546,
diplomati 1454, proposti per il servizio di
Stato maggiore prima del 1915 N. 761. A t
tualmente gli Ufficiali frequentatori della
Scuola sono 209, tra i quali i Duchi di P i
stoia e di Bergamo, oltre 119 Tenenti Co
lonnelli delle varie armi inscritti allo spe
ciale Corso applicativo per gli Ufficiali su
periori.
La fama della Scuola di guerra italiana
si diffuse all’ estero, per modo che parecchi
Stati vi mandarono :
Ufficiali a perfe
zionare gli studi. Prima deila guerra si enu
merò un centinaio di Bulgari, Rumeni, Ser
bi, Montenegrini, Greci, Argentini, Uru
guaiani, Giapponesi : il maggior numero
(60) di Bulgari, di cui uno fu poi Capo di
Stato maggiore, e Rumeni (23), dei quali
uno (Averescu) fu poi presidente del Con
siglio e Ministro della guerra. Pochi anni
dopo la grande guerra si riprese il movi
mento, tanto che oltre una ventina d ’ Uffi-
ciali esteri si inscrisse alla Scuola, di varie
nazionalità: Spagnuoli, Finlandesi, Alba
nesi, Svedesi, Lituani, Turchi, Cecoslovac
chi, Paraguaiani, Cileni. In tutto furono
123, dei quali 80 uscirono diplomati.
V. Vantaggi agli Ufficiali diplomati, al*
1*Esercito, al Paese
Obbiettivo essenziale della Scuola di
guerra fin da’ suoi inizi fu la preparazione
di valenti U fficiali di Stato maggiore e di
Ufficiali atti agli alti Comandi, in età an
cora relativamente giovane. Come si cercò
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