

tagli principali è Matteo Calderoni (I):
quelli della ribolla e del timone, un Mon-
sieur Egidio. Si ignora invece il nome del
pittore delle figure entro il padiglione della
peota che furono pagate 20 zecchini.
Ed ora una breve descrizione della peota
regale. Essa è lunga circa m. 16; la larghez
za massima è di circa m. 3 ; l'altezza a li
vello del padiglione, di circa m. 3,50. I suoi
fianchi sono coronati tutt attorno da un fre
gio che raffigura deità ed animali marini,
Nereidi e Tritoni. A prora dominano tre
figure di legno grandi più del vero, un Nar
ciso che si specchia nelle onde (fig. I) fra
due vecchi, il Po e l’Adige che gli stanno
coricati ai fianchi versando acque dall'urna
(fig. 2).
A poppa, ai lati del timone sono due ca-
\alli marini con due putti (fig. 3).
Nel mezzo della nave si eleva un padi
glione coperto, che a Venezia è chiamato
Tiemo, sostenuto da dodici pilastrini inta
gliati a basso rilievo dorato su fondo rosso,
tra i quali si aprono dieci finestre munite di
doppie imposte, una a vetri, l’altra con pan
nello di legno.
Il
padiglione (fig. 4) è coronato da una
cornice anch’essa adorna di frastagli dorati.
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soffitto interno del padiglione, che è
munito di panche laterali, un tempo certo
ricoperte di cuscini di stoffe preziose, è di
viso in tre campi dipinti. In quello di mezzo,
il più grande, è raffigurato l’incontro di
Papa Nicola V con Amedeo Vili di Savoia
(che fu poi l’antipapa Felice V) in abito
cardinalizio (fig. 5). Nel campo verso prora
vi ha un guerriero in procinto di partire per
la guerra, col motto
opportune
sostenuto da
un sagittario. Nel campo verso poppa è la
difesa di Rodi col motto
Feri.
Al disotto delle finestre sono raffigurate
pure in pittura le Arti e le Scienze.