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riposa la spoglia mortale dell’Uomo che la
Storia annovera tra i quattro maggiori fatto
ri dell’Unità d ’Italia. Rose e garofani, da
gentili dame, furono deposte su quella pie
tra, mentre il libro dei visitatori s ’andava
coprendo di innumerevoli firme.
I presenti risalirono quindi nella piazza
ove il Presidente del Senato, S. E. Feder-
zoni, che indossava la divisa di caporale
d ’onore della Milizia, tenne un breve ma
elevato ed eloquentissimo discorso, rivol
gendosi ai cattolici ed agli italiani : « In
nome del Fascismo e per mandato del suo
Capo » egli disse nel felice esordio « de
poniamo piamente sulla tomba del costrut
tore dell’unità nazionale questo segno del
la sancita pace religiosa, ultima indicazio
ne di Lui alle soglie dell’eternità >■. Ri
cordò come l’Italia di Vittorio Veneto, •'ri
condotta dal Duce delle Camicie Nere al
Re Soldato per una più alta missione sa
bauda e romana » abbia compiuto in sette
anni di duro travaglio un rinnovamento to
tale della propria vita. Concluse, tra scro
scianti applausi, affermando che « 1*Italia
raccoglie in una sola passione di amore e
di speranza l’ammonimento del passato ;>
sicché « al richiamo dei doveri di domani,
ella sarà degna dei propri destini ».
II piccolo corteo delle autorità entrò poi
nel parco dell’antica villa di Cavour. Visi
tò il giardino, l’atrio, i saloni, e, sotto la
guida del priore di Sàntena, la chiesa a cui
si accede dal parco medesimo. Un arditu
progetto, tendente a ridonare a questo tem
pio, insieme con le necessarie garanzie di
solidità, un aspetto monumentale, anche in
considerazione che in esso trovasi la tomba
di Cavour, fu approvato ed è in via di at
tuazione. I lavori saranno terminai! tra un
paio di mesi. Nell’interno si erigeranno tre
altari, uno dei quali esattamente sul sepol
cro dello Statista.
Dopo la visita alla chiesa, le autorità, con
I a
t o m b a d i C a m i l l o C a v o u r
delicato pensiero, vollero rendere omaggio
ai figli di Sàntena caduti per la Patria nel
l’ultima guerra e sostarono davanti alla la
pide che li ricorda, apposta sulla facciata
della casa comunale.
Durante la cerimonia parecchi aeroplani
volteggiarono nel cielo e da due di essi si
lasciarono cadere migliaia di manifestini re
canti un messaggio della Federazione pro
vinciale fascista Torinese.
Così si conchiuse la caratteristica mani
festazione, in cui si celebravano le conqui
ste e riecheggiavano le generose passioni di
due cicli storici : dalla creazione del Regno
alle odierne fortune della Patria : da ll’Ita
lia di Torino rivendicatrice di libertà contro
la tirannide d ’oltr’Alpi, all'Italia di Vitto
rio Veneto riconsacrata, nella sua anima
battagliera, dalla Marcia su Roma. Un cam
mino ascensionale che lascia intravedere,
pel domani, più fulgide mète, sotto l ’egida
sacra di Casa Savoia e con la guida pos
sente del Duce.
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