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I I

litari, politiche e sindacali. Mèta del cor­

teo : Sàntena. La partenza avvenne dalla

stazione di Porta Nuova per via Sacchi e

corso Stupinigi. Lungo tutto il percorso,

attraverso Moncalieri e Trofarello, strade

imbandierate, pennoni ornati di tricolori,

archi di trionfo. Gli abitanti del territorio

non potevano rispondere con più sponta­

nea e devota esultanza all'iniziativa nobi­

lissima di S. E . Mussolini, lontano di per­

sona ma pur presente col suo gagliardo spi­

rito animatore.

A Sàntena tutti gli intervenuti si raduna­

rono sulla piazzetta che s ’apre dinanzi alla

tcmba di Cavour, ricevuti dal Podestà com­

mendatore Rey e dalle altre autorità locali.

Notevole l ’adesione inviata dal senatore

duca Borea d ’Olmo, il decano del Senato,

ora novantottenne, e che iniziò la sua vita

politica occupando un impiego presso il

Ministero degli Esteri, alle dirette dipen­

denze del grande Statista.

imponente l'adunata delle organizzazio­

ni partecipanti al rito. Spiccavano i gagliar­

detti dei Fasci, dei mutilati, dei combat­

tenti, dei dopolavoristi, dei sindacati, degli

avanguardisti di Sànte1

Torino. Vi

erano pure i Balilla, le Giovani e le Piccole

Italiane. Un vecchio garibaldino recava,

con la gloriosa uniforme, il saluto ideale

delle camicie rosse. 11 Fascio di Grinzane

aveva portato un cimelio caratteristico issato

all’asta della bandiera municipale : la fa­

scia tricolore usata da Cavour durante i di­

ciassette anni in cui fu Sindaco di quel Co­

mune che ora, per desiderio de’ suoi citta­

dini, ha preso il nome di Grinzane-Cavour.

I Ministri e le autorità convenute scesero

in un piccolo recinto verde che s ’addossa

alla parete della chiesa : quivi, vigilata da

due guardie municipali di Torino, era la

targa col ramoscello d’ulivo scolpito nel

bronzo, che il Duce, a nome di tutti gli ita­

liani, volle dedicata allo Statista insigne.

Sulla targa si legge: ««L’ Italia fascista a

Camillo di Cavour — 11 febbraio 1929 —

VII » .

Essa fu portata giù, nella cripta, presso

il sepolcro contrassegnato dalla semplice

scritta : « Conte Camillo Benso di Cavour ».

Cripta disadorna, quasi nuda. Lì, accanto

ai genitori, al fratello e ad un prode nipote.

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