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Il Podestà, il vice-Podesià prof. Broglia ed il Segretario generale

« Mai ho voluto mischiarmi in politica»,

diceva agli Ispettori del Governo nel 1863 ;

« da 20 anni che mi trovo a Torino ho sem­

pre obbedito alle autorità ed alle leggi e

sono sempre stato suddito fedele del mio

Sovrano»; e in una lettera del 12 ottobre

1873 al ministro Vigliani : « Io sono affatto

estraneo alla politica e alle cose pubbliche;

come prete amo la mia religione, come cit­

tadino desidero di fare quanto posso per il

governo » ; postosi al di fuori ed al di sopra

della mischia Don Bosco potè riuscire in

momenti difficilissimi a comporre partico­

lari dissidi fra la Chiesa e lo Stato e, alieno

da ogni confuso e pericoloso conciliato­

rismo, attuare in singole e concrete que

stioni la conciliazione.

Torino, col trionfo del 9 Giugno volle

pure con particolare senso d'orgoglio ono­

rare nel

Suo

Santo il Santo della Concilia­

zione.

Nessuna città italiana godette tanto della

Conciliazione quanto Torino : di qu» era

partito il moto unitario, nostra, particolar­

mente

nostTa

la Monarchia, che aveva pre­

sieduto a tale movimento; anche tra sfgni

e opere contradditorie il popolo piemontese,

come la sua dinastia, sempre aveva avuto

ne! cuore accanto alla passione dell unità

della Patria profondo il senso dello attacca­

mento alla Santa Sede ; il nostro clero sem­

pre aveva auspicato una degna composizio­

ne del dissidio, venendo per tale ragione

da molti, con senso di ironia chiamato cle­

ro « sabaudista ».

La paterna dolcissima accondiscendenza

e l’accorata bramosia del bene delle anime

di Papa Pio XI e la volontà ferma, genial­

mente cosciente dei destini storici della Pa ­

tria, di Benito Mussolini, ci diedero « 1*11

febbraio » che i secoli ricorderanno con ri­

conoscente ammirazione.

In questa nuova atmosfera spirituale,

l'anima torinese aveva bisogno di celebra­

re l'armonia in essa vivente della Fede e

dell’amor patrio, e niuno meglio di Don Bo­

sco incarnava questa divina armonia di di­

vini amori a Cristo e alla Patria : dalle sue

missioni nella vastità del mondo l'Italia

trae nuova luce di gloria, diffusione della

dolce lingua, aiuto, consiglio, conforto per

gli emigrati.

Alte, generali erano le voci di consiglio

a Pio IX dopo il 20 settembre, di abbandono

della citta eterna e di rifugio all’estero. Le

disposizioni del viaggio impartite, ogni cosa

pronta, solo si attende il richiesto consiglio

di Don Bosco. « La sentinella, l’angelo

d Israele si fermi al suo posto e stia a guar­

dia della rocca di Dio e dell’Arca Santa »

e il Papa rimane in Roma : nuova Santa

Catterina da Siena. Don Bosco aveva ser­

vito la causa del Papato e dell'Italia.

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