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B u c i n t o r o
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V e n e z i a
e la peota di Carlo Emanuele 111 di Savoia
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visitatori del nostro Museo Civico di
Arte Antica, per verità non molto numerosi
fra la cittadinanza torinese, avranno avuto
occasione di vedere nel suo padiglione ap
positamente costrutto, la grande barca ric
camente scolpita e dorata che, come dice
un cartellino appostovi, fu costruita a Vene
zia nel 1730 per Carlo Emanuele III. Essa
fu tosto battezzata « Il Bucintoro di Savoia »
impropriamente, poiché del vero Bucintoro
veneziano, questo non ha e non ebbe mai
nè il significato nè la destinazione, e tanto
meno l’importanza e la forma. E ’ tuttavia
uno dei più importanti cimelii del nostro
Museo, tanto importante che recentemente,
e in occasione di quella Mostra del *700 ita
liano che sta per aprirsi in luglio a Venezia,
esso fu dal locale Comitato richiesto per
figurare nella detta Mostra fra quelle altre
cose settecentesche che Torino si prepara ad
inviarvi a rappresentare uno dei periodi di
arte nei quali il nostro Piemonte con mag
giore abbondanza e squisitezza dette saggio
del proprio splendore e del proprio gusto.
Tenute presenti le gravi difficoltà tecni
che, la grande spesa e gli inevitabili rischi
che avrebbero reso oltremodo preoccupan
te il trasporto di un oggetto di simile mole
e di tanto pregio, il Comitato Veneziano
ha, a malincuore dovuto decidersi a rinun
ciare ad esporre questo cimelio nella sua
Mostra. La richiesta fatta lusinga ad ogni
modo il nostro orgoglio, poiché è certo che,
a Venezia suo luogo d ’origine, la nostra
regale peota avrebbe rappresentato egregia
mente la Torino settecentesca e il fasto del
la Corte Sabauda di quei tempi.
Questo progetto ideato, ma non potuto
attuare, rende intanto il tema di attualità,
e non sarà perciò inopportuno ricordare
qualche cosa di preciso sulla storia di que
sto cimelio.
Ma per maggiore completezza sarà bene
anzitutto dire qualche cosa del vero Bucin
toro veneziano sul qu.
la cultura dei
Torinesi ha ricordi alquanto imprecisi. E
Fi g. I
Un Na r c i t o c h e >i «pe c ch i a nelle o a d e