

erano nella Spagna tre fratelli Gorricio prove
nienti da Novara. Uno di essi Don Gaspare,
forse il maggiore di età, era monaco nella
grande certosa de las Cuevas, situata sulla
riva di Guadalquivir presso le mura di Siviglia,
proprio di fronte alle case di Colombo; gli
altri, Francesco e Melchiorre, erano editori
e mercanti di libri. Quest'ultimo, insieme ad
alcuni altri italiani occupa un posto impor
tante nella storia del libro nella Spagna sul
finire del secolo XV e all’ inizio del secolo
seguente. Del resto sappiamo da Andrea
Bernaldes che lo stesso Cristoforo Colombo,
mentre si preparava alla grande impresa, fu
mercader de libros e stampas.
Di Melchiorre Gorricio e della sua attività
editoriale lo Hoebler nella sua opera sulla
tipografìa iberica ci dà parecchie notizie.
La prima opera a sue spese pubblicata è il
volume
Las siete partidas
stampato a Siviglia
il 24 dicembre 1491. È questo il più antico
ricordo della presenza nella Spagna dei fra
telli Gorricio di Novara; ma 1‘ attività di
Melchiorre Gorricio ci è attestata da parecchie
altre opere a sua cura stampate, specialmente
in Toledo. Tra le altre è da ricordarsi il
Mis-
sale Mixtum
qui pubblicato il 9 gennaio 1506
impensis Nobilis Melchiori Gorici Novarien-
sis.
Nella prefazione di questo Messale, diretta
al celebre Cardinale Jimenes de Cisneros, sono
ricordate benemerenze del
nobilis Vir Gor-
ricius novariensis cuius opera et impensis
ars impressoria in ea urbe
(Toledo)
valde
illustrata est.
La marca tipografica usata dal Melchiorre
Gorricio fri una incisione che rappresenta
la Vergine neIl’atto che offre a Sant’ Ildefonso
inginocchiato la pianeta. La stessa scena è
pure rappresentata nei sigilli dell’ arcivesco
vado e della città di Toledo.
Minore sembra che sia stata l'attività di
Francesco Gorricio nel campo editoriale. Di
lui abbiamo solo una bella lettera con la
ale raccomanda ai lettori il volume delle
stituzioni dell’Arcivescovado di Toledo, a
sue cure stampato a Salamanca nel gennaio
1498, probabilmente in società col fratello
Melchiorre, che a incominciare da quest'anno
diviene l’editore ufficiale dell’arcivescovado
di Toledo.
Francesco Gorricio, invece, ' sembra che sia
vissuto specialmente in Siviglia, ove ben
presto, certo per il tramite del fratello Don
Gaspare, fu in strette relazioni con la fami
glia di Cristoforo Colombo, e specialmente
col fratello Don Diego (Giacomo). Questi,
caduto ammalato nella casa di Francesco
Gorricio, gli detta, alla presenza del fratello
Don Gaspare, le sne disposizioni testamentarie
(9 febbraio 1515) e gli lascia in ricordo «
una
su nuda pardiUa con tados sus aparejos
».
Fiancesco Gorricio fu nelle Indie, fra il
1509 e il 1514, ove da Don Diego, secondo
ammiraglio, fu incaricato di visitare, insieme
a Juan Gutierres de la Cava, la
estancia
di
Rodrigo Manzono, nella città di Santiago
(Cuba). La relazione di questa visita era nell’ar
chivio Colombiano raccolto e ordinato dal
P. Gaspare Gorricio nel monastero de las Cue
vas. Francesco Gorricio dev’essere morto abba
stanza giovane nel settembre 1515, perchè, in
una carta del 3 ottobre dello stesso anno, il P.
Gaspare Gorricio si dichiara tutore e curatore
della persona e dei beni di «
Antonio Gorricio
de Novara, jijo y heredero de Francisco Gorricio
de Novara difunto, y de Ines Arriaga su mujer».
Antonio Gorricio, adunque, quando morì il
padre, era ancora minorenne.
Nulla sappiamo circa il tempo in cui i fra
telli Gorricio vennero nella Spagna. Dal fatto
che l’opera del P. Gorricio « Le contemplazioni
sopra il Rosario ecc. » fu tradotta in castigliano
da un canonico di Siviglia, il De Lollis trae
la conseguenza che il P. Gorricio, nel 1495,
non doveva essere ancora del tutto padrone
della lingua castigliana, e che, perciò, non
doveva trovarsi nella Spagna da molti anni.
L’osservazione non è priva di fondamento;
ma non si può a meno di notare che per un
giovane italiano, colto, e in possesso della
lingua latina, l’ apprendimento della lingua
castigliana non presenta grandi difficoltà. E,
d’ altra parte, sappiamo che Melchiorre Gorri
cio già nel 1491 curava la stampa dei libri
nella Spagna.
Il De Lollis pensa che il P. Gorricio fosse
di nobile casato, perchè il suo nome è sempre
preceduto dal « Don », e, del resto, abbiamo
visto che Melchiorre Gorricio è detto
Nobilis
vir.
In verità la famiglia Gorricio è ricordata
nelle carte novaresi fin daU’ inizio del secolo
X II e X III ; numerosi sono i Gorricio, che
rivestono la carica di canonici e di arcipreti
della chiesa di santa Maria di Novara; nel
1199
Jacobus Gorritius
è uno dei sette consoli
del Comune di Novara e un
Bernardus Gorri-
tius
fa parte del Consiglio della Credenza.
Negli statuti di Novara del 1277 sono ricor
date una «
platea Gorriciorum
», e una «
contrala
Gorriciorum
». Nei documenti novaresi i Gor
ricio sono ricordati anche nel secolo XV e
all'inizio del secolo seguente, ed occupano
sempre posti eminenti nella vita religiosa e
civile di Novara.
Ho creduto opportuno di illustrare breve
mente l'attività dei fratelli Melchiorre e Fran
cesco Gorricio nella Spagna, perché, quan
tunque già nota ai cultori della storia
tipografia in questo paese, essa non ave
sino ad oggi, attratta l’ attenzione dei cult
della storia di Novara e del Piemonte. Quan
studi e quante ricerche sono ancora da