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... quantunque • scrive « vi fossero alcuni

••'«eri singolari che dicevano a ciascuna delle

mie novità:

C'est boti, mais ce n'est pas de

Molière

. Chi erano codesti « esseri singolari »?

Non lo chiari>ce e si limita a commentare:

... Sapevo bensì che tutti quelli i quali

«lavano un giudizio così vago e poco ragionato

non andavano allo spettacolo se non per

girare i palchetti e farvi crocchio Erano, a

liuttarla in moneta, i disturbatori presun­

tuosi che passano la serata in conversazione

• poi pronunciano sentenze sulla commedia

• he non hanno udito.

Anche qui va osservato che la piaga non

•ra esclu>iva del teatro torinese nè di quel­

l'epoca. A Torino il commediografo la trovò

aggravata dalla circostanza che i mormora­

tori «'accordavano nel tirare in ballo a >pro-

|»o«ito il Molière.

• Neramente egli ribatte «m i si onorava

più di quello che meritavo, non avendo io

mai avuto la pretensione di e*ser mesM» a

•onfronto dell'autore francese... Conoscevo

l*eni««imo il Molière e rispettavo questo mae-

*lro dell'arte al pari dei Piemontesi, per

<|ue«to appunto mi venne voglia di darne

loro una prova convincentissima

».

La cosa,

come tutti gli episodi delle

Memorie

, è rife­

rita con estrema semplicità, alla spiccia, ma

lascia indovinare le reazioni suscitate nel­

l'animo del Goldoni.

Eh. non senza uno stimolante rovello si

piantano a mezzo le vacanze e. nel corso

d'un viaggio intrapreso per curare l'ipocon­

dria, si finisce per tornare a tavolino a scri­

vere di furia un lavoro in cinque atti! Si met­

tano pur nel conto l'estro e l'ispirazione, ma

non si spiegherebbe quest'attività fuori pro­

gramma senza l'ardore e il pungolo d'una

febbre segreta. « Composi subito » racconta

• una commedia in versi a scena fissa e senza

maschere, il cui titolo ed il soggetto princi­

pale era

Molière

. A chi gli rimproverava di

non eguagliare il valore del maestro, rispon­

deva con una calda celebrazione di questi.

• Due aneddoti della sua vita privata » spiega

« me ne porsero argomento. Il primo è il suo

matrimonio ideato con Isabella, figlia della

Béjart. e l'altro la proibizione del suo 7ar-

tuffo.

Codesti due fatti storici così bene si

prestano l'uno all'altro, che l'unità dell'azione

osservasi perfettamente

Giovanili Mietete (?) Granari.

(Civico Malto d'Art» Amica. Torino)