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po (li migliorare, secondo i progettisti, le propor*

/.ioni della esistente piazzetta Juvaresca all'imbocco

della via Milano, oltre che per le ragioni economi­

che accennate.

Considerato che l'abolizione dei due nuovi fab­

bricati sul lato sud del corso Regina Margherita

avrebbe permesso di risolvere le necessità di traf­

fico senza ricorrere alla creazione di un sottopassag­

gio, indubbiamente costoso, sull'asse del corso stes­

so, tenuto conto del parere di molti colleghi e dello

stesso Capo dell'Ufficio Tecnico Municipale, gli ar­

chitetti progettisti hanno completato ora il loro stu­

dio con una terza soluzione che mantiene intatta

l'attuale fisionomia dell'imbocco della via Milano,

attuando cioè quella terza possibilità già accennata

nella loro relazione ma non precisata in progetto in

quanto il giudizio sulla sua opportunità era all'in-

fuori degli interessi della Società sotto i cui auspici

avevano presentato i loro studi, ed entrava nella

sfera delle possibilità e degli interessi comunali.

Risulta quindi a sud del corso Regina Marghe­

rita una piazza di dimensioni notevolissime, specie

se si tiene conto che resterà interamente lil>era. es­

sendo previste solo delle pedane o aiutile per disci­

plinare il traffico.

Nel presentare i loro progetti gli architetti han­

no compiuto un'attenta disamina della situazione

urbanistica generale, allo scopo di accertare i rap­

porti esistenti tra la zona interessata dal loro studio

ed il resto della città. E' apparso evidente che la

progettata sistemazione è realizzabile senza alcun

pregiudizio per quello che potrà essere l'ordina­

mento futuro della vecchia Torino, che indubbia­

mente dal restauro di Porta Palazzo trarrà molte

probabilità di rinnovamento.

Il compito urbanistico della Porta Palazzo è mol­

to preciso e chiaro : transito quasi obbligato dei pas­

saggi nord-sud, primo punto possibile di smistamen­

to delle provenienze nord, ultimo e definitivo di rac­

colta delle correnti indirizzate verso il Canavese, la

Valle d'Aosta, l'autostrada e la stradale di Milano.

Tali funzioni sono risolte nei limiti della zona

considerata ed esiste un esatto collegamento con il

resto della città, sia in base alla situazione attuale,

sia in base a quella che, con ogni probabilità, sarà

la possibile sistemazione futura.

La realizzazione del piano particolareggiato e lo­

cale della zona di Porta Palazzo si può quindi af­

frontare con tranquillità anche ili assenza di un

piano regolatore definitivo del vecchio centro di To­

rino, il quale non ne sarà in alcun modo compro­

messo. Questa particolare impostazione data dagli

architetti al loro • l: «> .«vincolando il problema

particolare, per il quale esistono tutte le condizioni

pratiche di sollecita realizzazione, da quello gene­

rale assai più complesso e di non facile risoluzione

(neppure in sede teorica), è pur essa un notevole

contributo di pratica ed immediata attuabilità.

Anzi si può dire che ciò costituisce un'ottima im­

postazione del problema generale, in quanto la rea­

lizzazione del risanamento della zona di Porta Pa­

lazzo darà un interesse nuovo ed un nuovo incen­

tivo alla soluzione del problema del vecchio centro,

per cui. anche senza voler essere troppo ottimisti,

è lecito intravvedere la possibilità di un radicale

rinnovamento sotto la spinta dell'iniziativa privata.

EMIUO PIFFERI