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CINEMATOGRAFO

Il Coro.

— La nobile, ìnteressantis-

'ima iniziativa presa dalla Scuola «li

Mistica Fascista « Samlro Italico

Mus­

solini » di girare un documentario cine­

matografico sul Covo di Via Paolo da

("annoino per fare conoscere a tutti gli

Italiani l'antica sede del

Popolo d ltalia.

ma soprattutto per rappresentart al

loro cuore la suggestiva atmosfera densa

di spirito eroico che ancora aleggia

rievocatrice nella trincea tra le mura ».

giunge sui nostri schermi in un momento

quanto mai opportuno. Il nemico «li

.dl->ra, l'idra bolscevica, contro il quale,

|*-r la salvezza d'Italia, il Fascismo levò

jh t primo la bandiera «Iella battaglia,

è ancora il nemico di oggi affrontato

con incrollabile volontà di vittoria

dalle armi dell’Asse. in un decisivo

cimento.

Il C ovo» è un documento storico

di inestimabile valore che parla al cuore

degli Italiani un linguaggio particolar­

mente caro, ma è anche una realizza­

zione cinematografica di eccezionale mo­

mento e che meriterebbe un'analisi più

dettagliata di quanto lo spazio lo con­

senta.

I realizzatori di esso

m

Mino infatti

trovati di fronte alla difficoltà di poter

disporre di un materiale relativamente

limitato ma. in ogni suo elemento, ricco

di altissimo significato. Ih qui la neces­

sità di non trax urare nulla — perchè

<»gm elemento, oggetto o scorcio aveva

un valore essenziale, potendo, per sé

solo. contribuire in misura grandissima

alla rievocazione di un'idea o di un

evento — e. nello stesso tempo, di

evitare ogni possibile impressione di

elencazione meccanica che a\ reblie potuto

nuocere all'eroica. suggestiva atmosfera

del film.

I >iciamo subito che la difficoltà è

stata superata in modo felicissimo.

l'n imjxirtante contributo è dato

dalla fotografia Umilissima ma. soprat­

tutto, dal sonoro. Alcuni momenti,

come la voce lontana di una canzone

che risuona nel cortile deferto lo slmt-

tacchiare secco di una finestra o anche

certi improvvisi silenzi nella loro fred­

dezza quasi angosciosi, sono efficacis­

simi.

Particolarmente felice il filiale del

tilm che termina, dopo aver lasciati i

severi locali del Covo, con 1immagine

di una strada romana i he

m

allunga

ajierta. luminosa, verso il radioso domani,

mentre risuona solenne il ritmo del

passo romano.

Ohm Krugcr

di F. Jannings. — l ’ na

opera come - <>hm Kriiger • solo una

cinematografia seria, preparata, dotata

di larghi mezzi, ma soprattutto di sicura

maturità la può produrre.

I^a cinematografia tedesca può essere

fiera di questo suo tilm ed Emilio Jan-

nings soddisfatto di quanto ha rea­

lizzato sia come attore sia come re­

gista.

Impresa certamente di forte respon­

sabilità quella ili affrontare un argo­

mento come questo

l'epopea densa

ili eventi glon«*si del popolo hoero —

di rappresentare, conservando la giu­

sta misura, un personaggio come il

I“residente Krùger facilmente deforma­

bile con toni troppo forti e di conservare

un linguaggio efficace nella sua evidente

obiettività quando la vicenda può.

anche jur gli intenti (Militici che l'hanno

scelta, degenerare, senza un continuo

controllo, in una polemica roppo forte.

Mentre dobbiamo ricordare ancora

tra gli elementi |x>sitivi del tilm la fedele

riproduzione dei luoghi e dei costumi,

una grandiosità di mezzi non comune

ed una fotografia «li pnm'ordine, ci

sembra jx>ssa essere addebitato a questa

realizzazione cinematografica di Jan-

nmgs un difetto: quello di svolgere con

troppa sistematica e meticolosa pro-

gressione il racconto dando una impres­

sione

m

- non di lentezza, almeno di

scarsi dinamicità, impressione che un

ritmo più serrato, una maggiore capa­

cità di ■'intesi, un più deciso stile line-

matogratico insomma. avrebbero cer­

tamente evitato con evidenti vantaggi.

La -l,lld ili Rio

di Karl Anton.

Se

tante volte è accaduto di dover consta­

tare che un film è servito di pretesto

l>er fare conoscere, attraverso lo schermo,

un tenore o un soprano dalle doti espres­

sive e fotogeniche limitate, ma dalla

voce famosa, non dobbiamo lamentarci

'e. con questo film. « La stella di Rio»,

'i è fatto presso a poco la stessa cosa

puntando, jx-r il successo, sulla celebre

bellezza di una donna, I.a jana.

Non dobbiamo lamentarci sia perché

la bellezza che ci è stata fatta ammirare

è autentica, sia perchè una bella donna

è un numero cinematograficamente par­

lando. che può rendere di più di una

U-lla voce. Per La Jana l'interesse era

cresciuto jier la morte della hallerina

avvenuta improvvisamente ed in circo­

stanze misteriose.

Karl Anton ha cercato di fare del

suo meglio per fare anche un buon film

ma il tono di questo giallo assai movi­

mentato è. in definitiva, molto mo­

desto.

- ■ i

Il

bazar

delle idee

di Marcello Alban

— Ih idee il soggettista ed il regista

non ne hanno avute molte. Anzi, per

essere esatti, ne hanno avuta una sola,

quella, non del tutto disprezzabile, che

lia fornito lo spunto del film e che con­

siste appunto nellimmaginare. corag­

giosamente impiantato da due intra­

prendenti sfaccendati, un liazar che.

invece di vendere oggetti, è destinato

a vendere idee.

Che il bazar, dopo lunghe, inconclu­

denti peripezie, alla fine del tilm Anal­

mente fallisca, non stupisce affatto

considerata la povertà delle idee che hi

saputo vendere e che sono, in defini­

tiva. quelle famose idee che. dopo quella

iniziale, avrebbero dovuto smtenere il

film

Oltre al bazar, in questo disgraziato

tUm estivo, c ’è una comicità rm-^-ra-

niente meccanica ed un magnifico cane

che la protagonista porta (on se in «utm

occasione rd in «Jgm luogo

camp.