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moderna e dinamica del giornalismo contem­

poraneo: vogliamo alludere al

«

Giornale Radio

»,

che con le sue otto edizioni quotidiane segue

,

come nessun altro, passo passo lo svolgimento

della vita nazionale. e internazionale

,

rispec­

chiandola in cronache sintetiche, aderenti, tutte

improntate ad una severa disciplina del lin­

guaggio che non tollera il florilegio della ret­

torica.

Nella sua avvertenza Pio Casali pone con

franca lealtà i limiti della antologia, e dopo

avere precisato che il libro non raccoglie se non

«

una parte del copioso materiale informativo

,

polemico

,

descrittivo, propagandistico

,

diffuso

dalla Radio italiana giorno per giorno e a più

riprese nello stesso giorno, sul grande tema della

guerra

>,

informa che numerose sono state le

difficoltà che si sono presentate al momento di

trasferire sulla pagina stampata le trasmissioni

nate con scopi assolutamente diversi da quelli

che si può proporre una antologia. Questi testi

vennero trasmessi a ridosso degli avvenimenti

,

sì che

«

non si fece sempre in tempo a prendere

le misure giuste, a liberare il duraturo dal contin­

gente

’,

a sottrarsi alVurgneza ed alVorgasmo del­

l'ora

».

Casali aggiunge po i: « Occorre conside­

rare che la forma propria di queste conversa­

zioni e corrispondenze è parlata, non scritta...

•>

pertanto

«

evitano i riferimenti troppo partico­

lareggiati. le descrizioni minute, gli esami ana­

litici e quanto altro non si sarebbe accordato

con una esposizione verbale, rivolte al più vasto,

eterogeneo e difficile pubblico che mai oratore

abbia avuto •>.

Si è arrivati in tal modo al

«

trapasso del par­

lato allo stampato ■•:

«

abbiamo fatto cadere la

scelta sulle pagine che conservano, anche dopo

parecchi mesi, un interesse o come documen­

tario e testimonianza diretta o come giudizi e

constatazioni su argomenti ancora vivi, spesso

pronunciati da persone autorevoli, da tecnici e

specialisti

*.

Nel libro, arricchito da un gran numero di

originali fotografie, i vari capitoli risultano di­

sposti secondo un ordine cronologico, che segue

lo svolgimento del conflitto sottintendendo una

certa organicità di impostazione. E vediamone

più da vicino il contenuto.

Si distinguono due parti, di cui la prima

costituisce la graduale cronistoria del conflitto,

la seconda ha carattere tecnico ed illustra alcuni

aspetti particolari della guerra moderna con

riferimenti precisi alle nostre operazioni bel­

liche. Giuseppe Bastianini dichiara nel capitolo

di apertura che » L'Italia si ripromette dalla

guerra semplicemente la soddisfazione delle sue

necessità nazionali che si riassumono nella con­

quista della libertà a svilupparsi pacificamente

neiTavvenire, al coperto da ogni ricatto e da ogni

violenza straniera. Questo significa che

F

Italia,

cioè il popolo italiano

,

vuole ottenere

e i

a

laburisti inglesi e i demagoghi americani fin­

gono di non capirlo:

1

°

la sicurezza del suo

lavoro;

2

°

la giusta rimunerazione del suo la­

voro;

la messa in valore del suo lavoro

Il ritmo incalza immediatamente e dopo le

parole di Nino D'Aroma, che ancora ricordiamo

pronunciate la sera del

10

giugno

1940

quando

suonò la grande ora; dopo la cronaca di Fulvio

Palmieri nei primi giorni della guerra dal

fronte occidentale

guerra dura come la roccia

,

nella quale il balzo vertiginoso delle decine e

centinaia di chilometri sui cingoli dei carri

armati, lanciati a valanga sulle strade e sulle

pianure, è come un miraggio di un diverso

mondo: nella guerra combattuta a nord-ovest

il soldato italiano ha dovuto aprirsi la strada

metro per metro

,

con le armi e con i muscoli, e

soprattutto con il suo intrepido coraggio

).

ecco

Ansaldo e Valori, che ci illustrano sintetica­

mente gli episodi indimenticabili di

«

Hitler a

Compiègne

»,

della eroica morte di Italo Balbo

e delle cinque battaglie delle Alpi. Si passa,

come in un film vario ed intenso, dall'un fronte

all'altro dove l'incendio bellico divampa con

fiamme sempre nuove e vive, e il documentario

comprende le battaglie di terra

,

sul mare, e nel

cielo. Ci paiono di particolare rilievo

,

oltre le

sensibili cronache del Foschini durante le sue

crociere coi nostri eroici marinai

,

coi nostri

magnifici sommergibilisti, le pagine di guerra

africana scritte da Antonio Piccone Stella, re­

dattore capo del « Giornale Radio ed inviato

speciale dello stesso sul fronte libico. Di Pic­

cone Stella si leggono scritti (che sono ricchi,

oltre che dell'interesse d'uttualità. di un singolare

valore letterario) sull'entrata a Sollum

,

sull'in­

contro con Castagna a Giarabub. ed altre pagine

dove, come in

«

Intermezzo di guerra: dormire

fra gli Dei

»,

l'impegno dello stile prende net­

tamente il sopravvento, permettendoci una let­

tura che di solito libri del genere non conce­

dono.

I

nomi di scrittori letterari come Vittori

G. Rossi, si alternano con quelli dei migliori

scrittori politici di oggi

,

da Valori a Gray. da

Appelius a Alessi e agli altri redattori dei

«Commenti ai fatti del giorno »; alte personalità

politiche, come Serena

.

Paiolini, Federzoni.

Amicucci, ecc. si avvicendano coi tecnici e

specialisti di una letteratura di guerra oggi di

primo piano

,

quali Longo

,

Bernotti. Maraldi.

Biotto. Cappuccini

,

ecc.

Insomma. un libro di grande interesse, un

libro il cui

.

immediato successo di vendita si

giustifica pienamente

,

oltre che per la naturale

attualità ed il singolare fascino della materia

trattata, anche per la saggezza e la opportunità

dei criteri che sono stati adottati e fedelmente

seguiti nell'attento lavoro di compilazione.

ZETA

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