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Nelle provmcie e nelle terre di conquista, il culto

della Vittoria tu importato ed imposto dalle legioni

vincitrici con le altre torme esteriori della religione

greco-romana.

Cosi, anche a Torino, sorsero numerosi templi

alle diverse divinità pagane. A Iside, dov è il mastio

della Cittadella; a Diana, presso la chiesa dello Spirito

Santo; alla dea Roma, ad Augusto e alle divinità

maggiori, anche se non ne resta memoria o vestigia.

Anche lasciando da parte le lapidi spurie o sospette,

V i c t o r .

f i V l t

P. IVNIV5

f^ESTi TV J

£ * .

VOTO

L . D . I > . D

Tavoletta coperta nei pressi di

Collegllo

ora smarrita

numerose sono le iscrizioni che rammentano voti a

(nove, al quale venne dedicata la vetta di Soperga

allora chiamata Mons lovis; a Minerva, ad Apollo, a

Venere Ericina, a Ercole, alla Vittoria, a Silvano, a

Mercurio ed alla «diva »

1

)rusilla (3).

Ma è curioso notare che alla Vittoria si erigevano

monumenti ancora dopo la penetrazione del cristia­

nesimo nella regione subalpina.

Celebri sono intorno a Torino il tempio (?) alla

Vittoria di Pollcnzo, del quale l’architetto Randoni

ha scoperto un’iscrizione frammentaria nel 1X04(4),

l’iscrizione votiva alla Vittoria Augusta che I’ . Giumo

Rcstituto fece innalzare nei pressi di Collegllo, su

terreno concessogli dal Municipio di Torino, per ce­

lebrare la vittoria riportata da Costantino sull’esercito

di Massenzio nel 3 12 : vittoria che probabilmente tu

pure ricordata sul bassorilievo ritrovato nei campi Cu-

rulhani o Corelliani della vicina Grughasco. Secondo

alcuni, la battaglia sarebbe avvenuta tra Rivoli e

Torino. Secondo altri « un p<x:o prima di Rivoli, a

nord di questa località, sempre sulla strada romana del

Mongmevro, dopo l'ultima stretta della valle sotto­

stante alle pendici del Monte Musinè e precisamente

di fronte all’attiulc carrozzabile Rivoh-Alpignano • (5).

Molti autori, più che sullo svolgimento e sull’in-

Faro della Vittoria

teresse storico della Campagna, hanno fermato la

loro attenzione sopra l’apparizione della Croce.

Si narra che l’imperatore Costantino, accingendosi

alla battaglia contro Massenzio nei campi Taurinates,

scorgesse nel ciclo di Soperga la Croce circondata di

vivissima luce con la scritta in latino:

In hot sigilo

vinccs.

U11 affresco della Galleria delle carte geogra­

fiche nel Palazzo del Vaticano, rappresenta il prodigio

come avvenuto a Torino, mentre altre tradizioni fanno

comparire la Croce prima che Costantino iniziasse la

(

3

) T. Kosm c F. G a b o tto , St.’ru

Ji

Torino,

in • Uibl. della Società

Stor. Subalp.-, voi. txxxn, Torino, iy t

4

, p. y e i j.

(4)

G. Franchi Ponte.

Dell,

antuhiu J, Polimmo e Jet ruJert <he ne n-

nu

nfioio, Dissertazione ali'Acc utip delle Scienze, ecc. il io aprile 1806,

p. 20. L'iscrizione, mutila, è riprodotta da C . PaoMts.

Storia

deW

antùa

IWirii'.

Torino,

n. 240. p 4^4. Ai nn. 236 e 23K trascrive l’iscrizione

alla Vittoria Augusta rmvenuu nei pressi di Collcgno (ora smarrita) e,

quella ritrovata a Pino Torinese.

(<) M . A Livi,

I

j

ì

m p jyn j Ji CU'ftMtmo n e lTlu U i Settentrionale J.

Jta,

■n • Bull. Stor liibl. Subalp •, anno xxxvi, n. 1-2, Tonno. 1914, p. 6.