

GLI AFFRESCHI
DEL CANAVESIO
A I ÌR1GA M A R I T T I M A
A cinque chilometri a nord est di Briga Marit
tima, in una piccola valle pittoresca, dove sono le
sorgenti del torrente Lcvcnza, sorge, contornato da
pinete, il santuario della Madonna del Fontano.
Luogo incantevole e saluberrimo, a 879 metri sul li
vello del mare, cui si accede mediante una comoda
strada carrozzabile in leggera salita che termina sul
sagrato della chiesa. Più oltre non ci sono che mulat
tiere e sentieri. In passato vi fu chi ventilò l’idea di
costruire in quel luogo un sanatorio: idea senza dubbio
ottima.
Il Levcnza nasce proprio dalla roccia sulla quale è
costruita la chiesetta. Sono sette sorgenti di acqua pu
rissima, molto fresca, assai gradevole al palato e leg
gera allo stomaco, che funzionano ad intermittenza.
Il fenomeno e caratteristico e curioso. L’acqua si vede
scaturire dalla viva roccia, in polle abbondanti e de
fluire limpida per qualche ora; poi gradatamente
il deflusso diminuisce e alla fine cessa del tutto
la sorgente è completamente inaridita. Rimane così
un paio d’ore poi a poco a poco l’acqua toma e sca
turire dalla roccia. Il fenomeno non ha scientifica
mente nulla di strano; l’acqua che si raccoglie nell’in-
terno del monte, esce dal serbatoio attraverso canali
disposti a sifone: quando comincia lo svuotamento,
questo non si arresta se non quando il serbatoio e com
pletamente svuotato; poi bisogna attendere che esso
si riempia di nuovo, prima che il sifone tomi a fun
zionare. Il bello è che tutte e sette le sorgenti presen
tano questa caratteristica.
C ’è naturalmente anche la leggenda; le persone
che costruivano il santuario, secoli fa, e che davano
la loro opera gratuitamente, quando si recavano a
bere alle sorgenti, avevano la gradita sorpresa di con
statare che esse davano vino invece di acqua. Celeste
compenso alla loro pia fatica. La leggenda che ha
sempre il suo recondito fine di ammonimento morale,
continua raccontando di quel brigasco ingordo e in
teressato che credette bene di approfittare della bene
volenza della Madonna, riempiendo una botte di quel
vino e trascinarsela poi con grande fatica in pese.
Ma fu punito della sua avidità perchè quando volle
bere di quel vino, trovò che era ridiventato acqua
fresca
Altra curiosità che colpisce: l’appellativo dato alla
Vergine di Madonna del Fontano. Escluso assoluta
mente che ci possa essere qualche riferimento al vil
laggio di Fontano che dista da quel punto una quin
dicina di chilometri e che e lungo la valle Roia, tra
Tenda c oicglio, bisogna ammettere che la parola
per quanto stranamente mascolinizzata, si riferisce alle
fontane, ossia alle sorgenti di cui si è parlato. I valli
giani le chiamano /
fontanili,
il che però non basta a
spiegare come in italiano non si sia detto:
Madonna