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le

della

o r ig in i

a g a s

!. - Nel fervore di idee nuove e di riforme ri­

chieste dall’opinione pubblica e dirette a formare

un’atmosfera più ansiosa di conoscenze, che si perfe­

zionerà con il periodo cavouriano, non crediamo di

errare, se consideriamo assii importante, fra i « Bre­

vetti Albcrtini », quello per «

l'approvazione della for­

mazione della società per

/’ illuminazione a \az della Città

di Torino»

del 12 settembre 1X37.

L’origine dell’iliumiliazione «a gasse idrogeno car­

burato» per la Città si deve al sig. Ippolito Gautier,

il quale aveva già contribuito a istituire simile sistema

di illuminazione a Lione ed 111 altre città della Francia.

Pensò quindi il Gautier, dopo questi primi felici

esperimenti, di costituire una società anonima per

l’illuminazione della Città di Torino.

Un pruno gruppo di capitalisti lioncsi si era for­

mato in attesa del R . Brevetto, e il 10 agosto del

1K37 si stilarono gli statuti costituitivi. Stnrictà, quindi,

inizialmente di origine francese: formarono, i soci

sottoscrittori, promotori l’ing. Gautier c l’architetto

Reymondi. una società anonima, denominata

*Com­

pagnia di illuminazione a \>az per la Città di Torino».

Della durata di 25 anni, la società aveva un capi­

tale iniziale di 840.000 lire, composte di 1400 azioni

da L. 600 caduna. ci cui sottoscritte 722.000 lire.

Conosciuto il progetto a Torino, ove intanto

il Gautier si era recato, si trovarono i capitalisti che

sottoscrissero le 1 1H.000 lire scoperte.

Trovare una simile somma, se pure non rilevante,

deve aver incontrato qualche difficoltà e diffidenza.

Si pensi all’esperimento totalmente nuovo, alle tra­

dizionali abitudini dei Torinesi, e soprattutto alla

paura che nel popolo incuteva il nuovo mezzo com­

bustibile chc si diceva pericolosissimo per l’incolumità

personale. Tuttavia non mancarono gli entusiasti —

la paura era soprattutto per l’illuminaziohe casalinga

— ed è interessante notare tra i primi azionisti, in

numero di 48, i rappresentanti delle più disparate classi

sociali e professioni.

Troviamo così, accanto al magistrato l’ufficiale « in

ritiro », all’avvocato il negoziante, al banchiere il «dro-

ghista », al proprietario il professore, ecc. ccc. Tra i

nomi ve ne sono di storici ed illustri come i banchieri

Barbaroux, Rayncn e i fratelli Nigra, il marchese

della Rovere, consigliere di Stato, Vincenzo Dcnina,

il prof. Giovanni Am. Plana, professore di analisi nella

R . Università di Torino, il marchese di Rorà, decu­

rione della Città, l’abate Baruffi, ed altri.

Gente colta insomnu, oltreché danarosa, veri pio­

nieri deh moderno strumento di progresso.

Intanto un problema preliminare bisognava risol­

vere, quello di ottenere dalla Città di Tonno la con­

cessione del sottosuolo per le tubature c diramazioni.

Concessione, autorizzazione da parte del Governo di

erigere lo stabilimento per la fabbricazione del gas,

c accordi con l’amministrazione comunale per il col-