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All’interno dell’area riconducibile storicamente all’antico borgo, oggi sono scarsamente rintracciabili i segni della configurazione

originaria, in quanto annullati dalla pianificazione dell’area realizzata a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento, che ne ha

riprogettato la struttura urbana e l’immagine architettonico-ambientale.

Gli edifici industriali e residenziali, di minuta e semplice fattura, che originariamente caratterizzavano il borgo e si articolavano in

particolare lungo la sponda del fiume Po, sono stati infatti eliminati e non ne rimane più traccia, se non attraverso alcune fotografie

e documenti dell’epoca che testimoniano la configurazione e l’assetto di un borgo autonomo, in cui gli edifici abitativi erano preposti

ad accogliere gli operai delle molteplici fabbriche “fuori porta”.

L’area, connotata da un disegno urbanistico impostato su una geometria pseudosimmetrica incardinata su corso Fiume, propone

oggi un edificato caratterizzato prevalentemente da palazzine ed edifici residenziali di pregio, costruiti a cavallo tra Otto e Novecento.

All’interno di essa, si ritrova però ancora, in via della Brocca, uno dei complessi delle scuderie delle caserme che, insieme a quelli

industriali che caratterizzavano il borgo all’origine, ha conservato pressoché inalterata la propria fattura tipologica, risultando tuttora

una forte presenza architettonica, pur se completamente decontestualizzata.

La trasformazione del borgo più antico in lottizzazione residenziale di pregio, è testimoniata oggi da un tessuto urbano compatto

nella sua ricercata immagine ambientale (nel settore tra corso Moncalieri e la collina), in cui lungo le arterie principali si articolano

prevalentemente palazzine di pregevole ricchezza e fattura stilistico-architettonica, mentre in quelle secondarie assumono un tono

decorativo lievemente minore, inframmezzate da rari interventi più recenti. Man mano che ci si allontana dal denso nucleo edificato,

verso la zona pedecollinare il costruito storico si dirada, in un rapporto sempre più stretto con il verde della natura che lo circonda,

come nel caso dell’imbocco di via alla Villa Quiete da viale Thovez. Lungo la sponda fluviale, viceversa, il verde dominante delle

alberature prevale accogliendo al suo interno i radi edifici, tra i quali alcuni appartenenti al periodo di trasformazione del borgo in

una delle zone architettonicamente e socialmente più prestigiose della città.

RILIEVO URBANO

L'antica veduta testimonia la consistenza e i caratteri tipologici del costruito nell'area ai piedi del Monte dei Cappuccini, in particolare del borgo Rubatto

e, a sinistra, del borgo Po. In primo piano sono evidenti i fabbricati industriali lungo la sponda fluviale, nucleo originario dell'insediamento fuori porta.

Il fabbricato industriale in via della Brocca, rara testimonianza del borgo.

Il nucleo di palazzine residenziali in via alla Villa Quiete (all’imbocco

da viale Thovez) conserva l’immagine architettonica antica in stretto

rapporto con il verde pedecollinare, definendo un ambiente che

riporterebbe a tempi passati, non fosse per l’affaccio sul viale, un’ampia

strada a scorrimento veloce.