

Il Borgo San Donato da un lato è divenuto parte integrante del centro cittadino, pur non potendo cancellare il suo
confine segnato dal solco della linea ferroviaria di Milano; dall’altro si è esteso gradatamente verso la campagna
ed ha superato anche l’antica cinta daziaria occidentale, invadendo ed unendosi in un’intima fusione di vita e di
interessi alle zone superiori.
Abate Daga, 1926, p. 209
1. La vecchia fabbrica di cioccolato Talmone all’incrocio tra corso Principe Oddone e via Balbis, lacerto della vocazione soprattutto
manifatturiera del borgo San Donato.
2. La via San Donato, perno del borgo, con la sua precisa connotazione commerciale e residenziale, trasformazione urbana delle storica
direttrice di collegamento tra la città, il borgo San Donato e l’attiguo borgo Martinetto fino a Collegno.
3. La chiesa dell’Immacolata Concezione e San Donato, sulla omonima via, su progetto dell’ing. Serena, aperta al culto nel 1869, la cui
facciata, di vistoso stile eclettico, è completata nel 1906.
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