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Il rilievo urbano per comprendere i segni

della storia nella città odierna

Pia Davico

Nel variegato tessuto urbano torinese si riconoscono i segni della sua più o meno lunga

storia, che evidenziano le diverse fasi della sua costituzione e del suo mutare nel tem-

po, per interventi in parte pianificati, in parte legati a fenomeni meno organizzati: segni

documentati tutti dalla consistenza dell’impianto urbanistico, dalle architetture, nonché

dall’insieme dei rapporti tra le parti che ne connotano l’immagine ambientale. I processi

storici che hanno definito la struttura odierna delle varie parti della città, frutto di diverse

fasi evolutive, risultano differenti da zona a zona, producendo una propria specifica rispo-

sta materiale nella configurazione dei luoghi, che ne rispecchiano le reti costitutive e gli

interventi che li hanno coinvolti nel tempo.

Città e nuclei borghigiani

Di particolare rilevanza risulta il caso di borghi e borgate, realtà aggregative del costru-

ito nate nel territorio esterno al nucleo di più antico consolidamento, sviluppatesi con di-

namiche di formazione e trasformazione proprie, che hanno lasciato il segno, spesso igno-

rato e svilito ma altamente significativo come documento storico, all’interno della città

odierna. I borghi, antichi aggregati indipendenti di case, come piccoli paesi di dimensione

variabile, sorsero nei territori extraurbani con autonome e variabili dinamiche costitutive,

e vennero successivamente inglobati, per lo più sfruttando come canale di collegamento

le esistenti strade foranee, dalle espansioni di Torino, diventandone parte integrante. Le

borgate, le cui nascita e collocazione erano assoggettate alle porte delle due successive

cinte daziarie – del 1853 e del 1912 – si vennero formando con un’autonoma consistenza,

ma strettamente relazionate alla città; la loro struttura risulta infatti legata a quella delle

aree adiacenti interne alla cinta e, solo in alcuni casi, a quelle esterne, che si consolidarono

successivamente.

Borghi e borgate risultano infatti fenomeni urbani entrambi evolutisi con una propria

identità, la cui storia è però strettamente connessa alla crescita per parti (e non a macchia

d’olio) di Torino, ampliatasi verso quelle aree che, sino a meno di un secolo fa, appartene-

vano ancora al territorio agricolo.

I segni della storia dei borghi e delle borgate torinesi sono ora una presenza pregnante

all’interno della città: talvolta si ritrovano in ambienti che hanno conservato un’immagine

tipica che riporta ad atmosfere di un tempo passato dai caratteri paesani a ‘dimensio-

ne d’uomo’, con case minute ed essenziali nell’aspetto architettonico (figg. 1); viceversa,

in altri casi, i segni risultano celati con discontinuità all’interno di configurazioni urbane

frammiste nella loro consistenza (figg. 2). La presenza consistente, o invece sporadica,

di un edificato dai caratteri tipologici riconoscibili come tipici dei borghi o delle borgate

non è sempre facile da individuare, soprattutto quando appare frammentata in contesti

ambientali che hanno subito trasformazioni pesanti, lasciando sul territorio labili tracce,

difficili da leggere in relazione a un contesto urbano di più ampia scala.

I fabbricati originari, ovvero i segni più tangibili di quanto è rimasto sul territorio citta-

dino di questi due tipi di insediamenti, sono infatti presenti talvolta con continuità, defi-

nendo un ambiente con caratteri simili e sufficientemente evidenti tanto da esprimerne

il carattere identitario (figg. 3), mentre a volte essi risultano invece presenze isolate (figg.

4), in un contesto con caratteri tipologici misti o di altro genere, che hanno perso ogni