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Per quanto mi fossi già occupata in passato di studiare alcune di queste realtà

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, in parti-

colare quelle di borgo Po e della borgata (comunemente detta ‘borgo’) San Paolo, e avessi

potuto apprezzarne le peculiarità ambientali e architettoniche, solo grazie a questo lavoro,

svolto a tappeto su tutta la città, sono riuscita a cogliere appieno le valenze del fenomeno

urbano nella sua totalità. Un fenomeno che ha conferito un volto particolare a molte zone

di Torino, configurando spazi urbani che vivono di una propria autonomia, e il cui fascino

non è racchiuso nella manifestazione estetica del costruito (spesso di scarsa qualità ar-

chitettonica), quanto nel proporre ancor oggi ambienti che hanno conservato il fascino di

atmosfere un po’

retrò

; luoghi borghigiani configurati come entità che, pur inseriti ormai

a pieno titolo nel tessuto cittadino, paiono talvolta estranei alla dimensione di una grande

città come Torino (figg. 5).

Le diverse realtà tuttora leggibili nel territorio torinese si sono conservate con modalità

e caratterizzazioni proprie, variando da settori con una prevalente consistenza compatta

di edifici tipici borghigiani dai caratteri tipologici affini o, all’opposto, dalla loro presenza

assai frammentata, che si disperde all’interno di ambiti urbani dai caratteri ambientali

differenti quando non contrastanti, in cui i singoli edifici tipici si configurano solo più come

testimonianza storica di se stessi, costituendo una ormai labile traccia del processo evolu-

tivo urbano, avendo perso ogni legame con il proprio ambito territoriale

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. Questa seconda

realtà, molto fragile e molto diffusa, è spesso di difficile lettura in un contesto ambientale

che ha perso la sua originaria connotazione in seguito a trasformazioni di varia consisten-

za; tuttavia lo studio di ciascun ‘caso’, con l’approccio sistematico del rilievo urbano, risulta

fondamentale e consente di leggerne i caratteri identitari. Caratteri dedotti dai vari segni

(più o meno espliciti) presenti sul territorio, rilevabili anche dai rapporti di reciprocità tra

le singole parti e coglibili alle diverse scale di indagine, che permettono di individuarne le

valenze (odierne e passate) e i legami con l’antica configurazione territoriale.

In questi casi, complessi e architetture differenti per tipologia e stile, strade con un’in-

clinazione anomala rispetto al disegno prevalente della rete viaria, o vuoti urbani di ri-

sulta, si configurano tutti come realtà da valutare non tanto nel loro aspetto individuale,

quanto piuttosto come segni ‘critici’ ma significativi del processo evolutivo di borghi e bor-

gate, ovvero come testimonianze che ne costituiscono ancor oggi il valore identificativo.

6

Cfr. nota 4.

7

Nuclei compatti si riscontrano in particolare in Campidoglio, Regio Parco, borgo Dora, via Giachino; tra i

tanti del secondo tipo molti esempi si ritrovano in Parella e Pozzo Strada.

5. Strada della Verna

nell’insediamento borghi-

giano di Bertolla e corso

Regio Parco nell’omonimo

borgo.