

L'
«Armonia» fu invece l'organo dei cattolici conservatori e reazionari. Il foglio -
che iniziò le pubblicazioni il 4 luglio, dapprima con due e poi tre numeri la settimana,
per divenire quotidiano nel 1856 - sorse per iniziativa del teologo Guglielmo Audisio,
suo primo direttore effettivo, del vescovo di Ivrea Luigi Moreno, del marchese Carlo
Emanuele Birago di Vische, di Gaetano Alimonda (futuro arcivescovo di Torino) e di
Gustavo Benso di Cavour (fratello di Camillo), con un programma che, richiamata la
necessità della più stretta obbedienza al pontefice, affermava che qualsiasi ordinamen–
to politico-sociale delle nazioni e degli Stati avrebbe sempre dovuto porsi sotto l'auto–
rità della Chiesa, vicaria di Dio.
In 'una prima fase, durata fin verso la fine del 1849, il giornale non ebbe l'orienta–
mento intransigentemente reazionario che ne avrebbe fatto in seguito, sotto la direzio–
ne di don Giacomo Margotti, l'organo più noto del cattolicesimo illiberale. Pur difen–
dendo rigorosamente il potere temporale, i privilegi ecclesiastici e la libertà d'insegna–
mento, pur condannando risolutamente qualunque ipotesi separatista, pur conducen–
do continue e serrate polemiche con la stampa liberale più avanzata, l'«Armonia» in
questa sua prima fase non mise infatti in discussione i principi costituzionali, sostenne
la possibilità di una conciliazione tra religione e progresso e mantenne un atteggia–
mento distaccato nei confronti dei gesuiti
lO.
La nascita di questi giornali, che ebbero lunga vita, fu accompagnata e seguita dal–
l'apparizione di varie testate minori, alle quali venne affidata la funzione di contribuire
a sostenere i due principali schieramenti politico-parlamentari di quei mesi. Pinelliani
e «municipali» furono quindi due quotidiani di piccolo formato, la «Guida del popo–
lo» (che durò sino a tutto il gennaio 1849 e che fu continuata dall'«Istruttore del
popolo») e la «Tribuna del popolo» (luglio-novembre 1848), diretta da un professore,
G. G. Pasquale, che la brofferiana «Voce nel deserto» avrebbe più tardi (8 settembre
1850) accusato di essere pagato con i «fondi neri».
Quanto alla stampa di tendenza democratico-giobertiana il suo panorama si presen–
ta più articolato. La prima a esordire fu la «Cronaca di tutti i giorni», una gazzetta
«economica» pubblicata dal 30 giugno all'8 settembre e poi proseguita sino allo
novembre dalla «Confederazione italiana». La «Cronaca», che ebbe tra i collaboratori
Elia Benza, il siciliano Domenico Castorina, Pietro Perego e Luigi Ponthenier (il quale
nel numero del
2
luglio deplorò le manifestazioni contro Mazzini svoltesi a Torino,
sostenendo che anche i veri repubblicani erano amici della causa italiana), e la «Confe–
derazione» denunciarono il carattere «municipale» del ministero Pinellie agitarono il
tema della ripresa immediata della guerra sotto la guida di «uomini nuovi» e quello
della federazione giobertiana. Per la chiamata
di
Gioberti al governo insistette ripetu–
tarnente l' «Amico del popolo», pubblicato discontinuamente a partire dal 4 agosto e
compilato da Giovanni Ignazio Pansoya; e dal 31 agosto alla fine di ottobre vide la
luce la «Democrazia italiana», organo quotidiano del Circolo nazionale,
il
quale
dichiarò nel suo programma che «senza la guerra» sarebbe stata impossibile una «pace
onorevole» e combattè poi costantemente il ministero Pinelli. Nell'orbita giobertiana
si mosse fino all'inizio del 1849 anche
il
«Conciliatore torinese» (nato il 15 luglio, con
periodicità prima bisettimanale e poi trisettimanale), un foglio «religioso» redatto da
ecclesiastici (Paolo Barone, Pietro Berizzi, Gian Antonio Bessone ecc.) e creato per
dimostrare che «i sacerdoti in generale non sono punto ad altri inferiori nell' amor
della libertà e nella dilezione della patria».
Puntò infine sull'aggressività insolente, sul sarcasmo plebeo e sull'irruenza ironica il
clerico-conservatore «Giornale degli operai», un quotidiano di piccolo formato appar–
so dal 19 agosto al30 dicembre (e poi proseguito come «Lo Smascheratore») per ini–
ziativa del sardo Stefano Sampol-Gandolfo, un vivace giornalista che avrebbe dato vita
lO
Si veda in proposito
BIANCA MONTALE,
Lineamenti
«Rassegna storica del Risorgimento», luglio-settembre
generali per lo storia dell'«Armonia» dal
1848
011857,
in
1956, pp, 475-477.
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