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Giordani è legato da amicizia con Gian Carlo Di Negro. Giacomo Filippo Penco ha

grosse proprietà agricole nel parmense. Dopo la dura repressione di Carlo Alberto nel

'33, comunque, Torino non sembra poter essere un punto di riferimento per la latente

opinione liberale del Ducato, per anni meglio amministrato. C'è un elemento che

caratterizza l'opinione parmigiana, e più quella piacentina: l'avversione all'Austria,

troppo presente. L'assassinio di Sartorio è una prima avvisaglia.

Negli anni quaranta cresce a Parma l'opinione liberale e riformista, ed è in crisi la

componente mazziniana. Il processo di rinnovamento civile del Piemonte è seguito

con attenzione. Sudditi parmensi che si trovano a Sarzana, nel giungo

1846

in una

manifestazione popolare inneggiano a Carlo Alberto

4

Le Riunioni degli Scienziati Italiani rappresentano un importante momento di con–

tatto tra

1'élite

intellettuale dei vari stati. Figura centrale è quella di Maestri, notissimo

in patria per l'attività forense, che nei congressi ha un ruolo di primo piano. I suoi

interventi (a Napoli nel

1845)

sugli asili infantili lasciano supporre una conoscenza di

Aporti, di Valerio, di Vincenzo Ricci, di Pareto. A Genova nel

1846

si parla aperta–

mente di unione italiana e di riforme. Maestri interviene su temi della maternità e

infanzia, delle scuole elementari e tecniche, della beneficenza, dell' agricoltura; è perso–

nalmente relatore, nell'ambito di una commissione, sulla situazione dell'industria e

delle arti e manifatture in Liguria. Ha accenti di grande sensibilità sociale: «i proprie–

tari non sciupino i capitali, e meglio ne usino a profitto anche maggiore degli stessi

lavoratori, i cui interessi economici e morali vanno sempre con affetto assennato gua–

rentiti e assicurati».

Tra i parmigiani assidui ai congressi anche il medico Timoteo RiboliS. Con Pio IX

cresce pure a Piacenza e Parma il mito del papa liberale, cui si levano evviva con chia–

ro significato politico. Le vicende del luglio

1847

rappresentano una svolta; c'è entu–

siasmo per le riforme e la lega nazionale, ed esplode il sentimento antiaustriaco: le

grandi manifestazioni popolari di Genova, con accenti liberali e nazionali, sono segui–

te con vivo interesse. «La Gazzetta di Parma», pur senza commenti, mette puntual–

mente al corrente di quanto avviene oltre confine: le prime riforme civili di Carlo

Alberto fanno di Torino un punto di riferimento per

l'élite

liberale che ha sentimenti

di indipendenza e di unione. Angelo Pescatori, duchista convinto, affida al suo diario

le proprie preoccupazioni: Carlo Alberto «tentenna»; «in Piemonte [. ..

J

di fatto la

stampa è quasi libera e apertamente ostile all'Austria, dal che si congettura prossima la

sospirata epoca delle riforme». E ancora, nell' ottobre: «Carlo Alberto ha riformato la

Polizia che da militare rese civile allargando alquanto la legge sulla stampa, e promet–

tendo ulteriori riforme a norma delle circostanze»6.

La morte di Maria Luigia, a dicembre, rappresenta un momento nodale; popolo e

classe dirigente locale, già legati da vincoli di affetto alla duchessa, sono in notevole

parte ostili a Carlo II, che non ha fama di sovrano aperto e illuminato. Il nuovo duca,

che si trova a Genova e temporeggia, succede a una figura rimpianta in una fase deli–

cata. Anche se recentemente sono stati ridimensionati su di lui alcuni giudizi negativi,

ne rimane incontestata la scarsa capacità, e l'intima convinzione dell'assoluta neces–

sità del sostegno militare austriaco per la sopravvivenza della dinastia borbonica nel

Ducato

7 •

Un importante saggio di Marcella Pincherle basato su documenti viennesi offre un

quadro preciso della situazione tra il dicembre

1847

e il marzo

1848

8 •

Parma, come

4

Rapporto su Mattia Meraga e Filippo Bocchi, par–

mensi ma residenti a La Spezia. AST, Sez. Prima, Alta

Polizia, 9 giugno 1846, n. 225.

5

Atti dell'ottava R iunione degli Scienziati Italiani,

Genova, Ferrando, 1847, pp. 97, 136, 146, 170. Per gli in–

terventi di Riboli e Alessio Crispo, pp. 786, 837, 855, 956.

6

ANGELO PESCATORI,

Il declino di un Ducato,

Parma,

414

Palatina 1974, p. 88 e sgg.

7

A Carlo II

è

stata dedicata gran parte di un conve–

gno tenuto a Lucca nel 1997, dei cui Atti è attesa la pub–

blicazione.

8

MARCELLA PINCHERLE

ARA,

Parma tra Maria Luzgia

e Carlo II,

in «Rivista Storica Italiana», CVIII 1, (1996) ,

pp. 88-148.