Table of Contents Table of Contents
Previous Page  472 / 556 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 472 / 556 Next Page
Page Background

Non sempre i rapporti sono idilliaci. Affiorano incomprensioni e risentimenti. «Il

Lucifero», ispirato dall'intento di far noti nel Mezzogiorno i progressi soprattutto

scientifici che si vanno realizzando nell'era della rivoluzione industriale, non trascura il

Piemonte. Nel '43, in un'ampia rassegna della bibliografia storica italiana, dà il giusto

rilievo a Ricotti, Balbo, Cibrario, Promis; riferisce della «solenne apertura dell' anno

giuridico nel magistrato supremo di Torino», dove il Cibrario pronunzia «un breve ed

eloquente discorso

Della giustizia umana e dello studio esteriore ed interiore necessario

a bene amministrarla»6.

Ma vorrebbe che l'attenzione fosse reciproca, cosa che non è,

come dimostra «la

Nuova enciclopedia popolare,

che l'operoso e benemerito signor

Giuseppe Pomba va pubblicando in Torino».

[Essa] progredisce assai prosperamente, e sarà per riuscire un 'opera onorevole all'Italia, sì per la

benintesa scelta delle materie, che per l'eleganza e correzione dell'edizione. Ed in verità è fornita di

articoli dotti, giudiziosi ed esatti , i quali oltracciò sono scritti con tal precisione e chiarezza, che

maggiore non si può desiderare. Solamente sono da esortare i compilatori torinesi, che mentre van

facendo loro pro delle enciclopedie straniere, non abbiano a trascurare quel che riguarda l'Italia;

ponendo mente che quando diciamo

Italia

intendiamo tutta quanta ella è, e non quella sola parte

ch 'è circoscritta tra la Lombardia ed il Piemonte. La

Nuova Enciclopedia,

adunque, non sembra a

taluni , troppo scrupolosi forse, condotta con quella diligenza delle cose nostre che possa soddisfare

pienamente gli italiani.

Sappiamo bene - continua il recensore - che questa

Enciclopedia

non è

italiana,

ma

universale;

e che

quindi non è giusto pretendere che tutto ciò che ci appartiene debba essere sviluppato con estensio–

ne maggiore di quella che si convenga all 'indole ed alle proporzioni dell 'opera. Ma noi diciamo che

molte notizie biografiche sono in questa

Enciclopedia

delle quali i compilatori torinesi avrebbero

potuto passarsi in silenzio, e parecchie altre poi si sono trasandate, mentre di esser trasandate non

meritavano.

E così si lamenta che sono state immeritatamente escluse Catanzaro e Caltanissetta,

capoluoghi di provincia in Calabria e in Sicilia, si elencano personaggi (non solo meri–

dionali) che non dovevano essere dimenticati, si rettificano le voci sull'agave america–

na e sulla canapa d'Italia, precisando che l'agave fu introdotta dagli spagnoli in Cala–

bria e in Sicilia prima che in ogni altro luogo d'Europa e vi è tuttora comunissima, e

che la seconda, oltre che in Terra di Lavoro e in Sicilia, è coltivata nella provincia di

Reggio Calabria.

È

fatale insomma - conclude il recensore, il calabrese Domenico Spanò Bolani - che chi scrive nel–

l'Italia settentrionale non sappia sovente né le persone né le cose dell'Italia meridionale, e cosÌ al

contrario. Onde tuttogiorno avviene che noi italiani conosciamo le più minute partièolarità di tutto

ciò che di lodevole o di biasimevole accade oltremonti; ed ignoriamo intanto le più importanti cose

nostre, o non le sappiamo che superficialmente ed a mezzo. Dei quali gravissimi inconvenienti parte

sono nelle condizioni nostre

7 .

È

doveroso precisare che i pregi

dell'Enciclopedia

continuarono ad essere apprezza–

ti a Napoli. Il Blanch, nella recensione al Ricotti del '46, ne citò favorevolmente la

voce

Guerra,

in cui trovava condivisa la sua convinzione degli stretti legami tra politica

e arte militare.

Alla reciproca conoscenza dovette giovare il settimo Congresso degli Scienziati,

tenuto a Napoli nel settembre '45. Non sembra , in verità, che i piemontesi fossero

attirati in massa dalle bellezze della città e dai tesori di Pompei e di Paestum (del resto

a Torino , nel '40 , erano andati solo due meridionali): nella metropoli del sud si recaro–

no dagli stati sabaudi 119 studiosi, ma furono per lo più funzionari o esperti di pro–

blemi sociali, mossi da interesse professionale. Invano cercheremmo

il

fiore della

intellettualità; col genovese Lorenzo Pareto, che ebbe la vicepresidenza della sezione

6

«li

Lucifero», a. VI. La bibliografia storica è nel n.

18 del 7 giugno; la notizia dell'apertura dell'anno giuridi-

440

co a Torino è nel n. 20 del 21 giugno 1843.

7

«II

Lucifero» , a. VIII, n. 3, 19 febbraio 1845.