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Anche nei giornali locali, come ad esempio nel «Bothen» tirolese, si polemizzava

aspramente contro gli italiani in rivolta. «Il re di Sardegna», vi leggiamo nell' aprile del

1848,

«calpestando il diritto del popolo, ha invaso la Lombardia con un ingente eser–

cito e senza dichiarazione di guerra ha fatto propria la causa dell'insurrezione»26.

La posizione del Piemonte, e in particolare di Carlo Alberto, secondo la prospettiva

austriaca, era d 'importanza centrale nella questione italiana, e ciò a prescindere dall'at–

teggiamento di approvazione della causa della rivoluzione o dalla posizione legittimi–

sta conservatrice del giornale di turno. Era comunque sempre presente la consapevo–

lezza che nell' ambito dell' aspirazione italiana all'indipendenza, i gruppi radicali e

repubblicani non consideravano il Piemonte e la sua casa regnante come i futuri salva–

tori d 'Italia. Ma Casa Savoia stava realmente con Carlo Alberto dalla parte del «popo–

lo», oppure dietro le «simpatie» rivoluzionare del re non si celava altro che un' ambi–

zione dispotica al potere? Quanto più «rivoluzionaria» era la stampa austriaca e quan–

to più favorevoli agli italiani erano le sue posizioni, tanto più diversamente e critica–

mente era visto l'atteggiamento di Carlo Alberto. I giornali conservatori dal canto loro

condannavano unanimemente l'insurrezione «italiana» e bollavano Carlo Alberto

come «traditore», ma in questo caso non traditore della causa del «popolo», quanto

piuttosto dell' «Austria».

Il foglio viennese progressista «Die Konstitution», di fronte a tali «insulti reaziona–

ri», si sentiva chiamato in difesa di Carlo Alberto:

il

re piemontese non avrebbe fatto

altro che agire secondo la volontà del suo popolo, aveva dovuto dare inizio a questa

guerra dietro la pressione delle circostanze, egli era infine, l'incarnazione delle speran–

ze di tutta l'Italia

27 .

L' «Allgemeine osterreichische Zeitung» riferiva a sua volta i giudizi negativi di

Carlo Alberto da parte di Giuseppe Mazzini, per prendere le distanze dal canto suo

dalla simpatia per Carlo Alberto dimostrata fino a quel momento. Con la sua dispotica

smania di conquista questi avrebbe definitivamente distrutto la simpatia di un popolo

libero per la battaglia di libertà degli altri popoli, e infatti le «vere molle motrici delle

sue azioni» miravano al «soggiogamento nel nome della libertà»28.

La stampa rivoluzionaria studentesca, invece, anche dopo la vittoria austriaca in

Italia settentrionale, rimaneva fedele al Piemonte, a Carlo Alberto e all'unità naziona–

le d 'Italia: «L'italiano si doveva forse far assoggettare da sgherri stranieri, non doveva

forse far esplodere la propria rabbia? E ovunque, non solo in Lombardia, ma a

Roma, a Venezia, in Piemonte e in Sicilia imperava un grido di sdegno. Il sentimento

patriottico di riunificare la grande Italia,

è

l'elemento unificante di questo popolo».

Con perspicacia visionaria degna di nota, in questa cronaca si prevedeva lo sviluppo

futuro :

Con sprezzo del pericolo perciò !'Italia offrirà il petto a tutti i nemici per vendicare il proprio passa–

to e tornare grande. Ha trovato altresì una testa coronata per perseguire questo fine [".J Insultiamo

e inveiamo pure contro Carlo Alberto quanto vogliamo, egli voleva combattere per un 'Italia grande

e unita. Che egli poi voglia portare egoisticamente la corona, è un altro discorso. Il popolo avrebbe

dovuto consegnargliela e puro da egoismi, santo della storia ce ne mostra il numero: perciò liberate

l'Italia! Tra alcuni giorni, o al più tardi, tra alcuni mesi, ricomincerà forse l'omicidio e si continuerà

la vecchia battaglia con più terribile rabbia

29.

La successiva focalizzazione della storiografia, che volgerà lo sguardo su Torino, sul

Piemonte e sul re Carlo Alberto come

il

reale promotore delle inquietudini «naziona–

li» italiane e delle guerre del risorgimento, era già abbozzata qui chiaramente. L'inter–

pretazione storiografica successiva seguirà ora evidentemente le tracce lasciate dai re–

soconti dei contemporanei.

482

26

«Bothe fii r

Tirol

und Voralberg»,

l O

aprile 1848.

27

«Die Konstitutioo» ,

l O

agosto 1848.

28

«j\llgemeine

osterreichische Zeitung» , 9 agosto 1848.

29

«Folitischer Studentencourier», 15 agosto 1848.