

si distinguevano infatti per «l'energia del loro carattere, le loro molteplici attività, la
serietà della ricerca, l'ordine dell 'amministrazione statale, la bravura dell'esercito e la
freschezza del popolo. Niente di decadente o sopravvissuto, non solo un passato, ma
anche un presente e un futuro»18. Si può presumere che i suoi contatti con il mondo
culturale e accademico di Torino quasi sicuramente influenzassero
il
suo giudizio:
Raumer era stato pur sempre «scrupolosamente istruito da Cavour - come lui stesso
scrisse - sui rapporti di stato torinesi»19. Il giudizio benevolo di Raumer sul Piemonte
si può spiegare soprattutto con la sua origine prussiana. Egli riconosceva in molti set–
tori ciò che
il
Piemonte aveva in comune con una Prussia che, a partire dalla vasta
opera riformatrice dei primi decenni del diciannovesimo secolo, per la sua organizza–
zione amministrativa razionale e la profonda riforma dell'esercito e dell'educazione si
avvicinava molto più di altri stati alla concezione di uno stato moderno. In analogia
alla posizione della Prussia in Germania, Raumer definÌ
il
Piemonte come l'unico
«stato italiano fresco e ambizioso»20.
Da quanto esposto finora, si può concludere che l'immagine tedesca di Torino nei
decenni antecedenti al 1848 era caratterizzata dalla mancanza di interesse da parte dei
viaggiatori tedeschi. Torino non offriva punti di riferimento per la
Sehnsucht
dell 'Italia
dei romantici tedeschi, era isolata dall'itinerario tradizionale dei tedeschi in Italia e
aveva soprattutto una connotazione francese a causa della sua situazione geografica
periferica e della sua tradizione monarchica. Essendo l'unico centro urbano, la capita–
le del Piemonte e la sede della dinastia sabauda, Torino era in un certo qual modo
il
punto focale per la percezione tedesca della monarchia sabauda in generale. Torino e
il
Piemonte venivano usati spesso come sinonimi nelle testimonianze tedesche. L'im–
magine politica di Torino perciò si sovrapponeva a quella del Piemonte.
La minima attenzione per Torino nei manuali e nelle annotazioni di viaggio risalta
anche nella pubblicistica tedesca. In una classifica di articoli relativi all'Italia apparsi
su riviste di lingua tedesca dal 1750 al 1815, situazione che si protrae in verità fino al
1848, Torino appare in uno degli ultimi posti 21 . Per illustrare la prospettiva tedesca su
Torino intorno al 1848 è perciò necessario prendere in considerazione quei giornali in
cui si prestava più attenzione a Torino. Tra questi l'«Allgemeine Zeitung» di Augusta
- fondato nel 1798 da Johann Friedrich Cotta, l'editore di Goethe e Schiller e di indi–
rizzo filo-austriaco e pangermanico - forniva
il
maggior numero di relazioni sull'Italia.
Il quotidiano tedesco più illustre dell' epoca ebbe fino al 1848 con la sua ampia e -
all'epoca senza concorrenza - rete di corrispondenti quasi
il
ruolo di una agenzia di
stampa per
il
sud Europa e l'Italia, fonte di informazioni per altri giornali tedeschi su
luoghi considerati secondari o insignificanti, tra i quali rientrava anche Torin0 22 .
Essendo per molto tempo l'unico giornale tedesco a disposizione nei caffè e nelle sale
di lettura italiane, l'«Allgemeine Zeitung» venne ad avere nella prima metà del secolo
quasi una posizione di monopolio in Italia per la diffusione dei giudizi tedeschi sui
fatti italiani. Il suo corrispondente da Torino scriveva che l' «Allgemeine Zeitung»
aveva «molti lettori e ascoltatori a Torino nel caffè Nazionale,
il
luogo d 'incontro dei
politici più zelanti, perché sebbene pochi capiscano
il
tedesco, c'è sempre qualcuno
nei caffè che traduce ai presenti i fatti più importanti, soprattutto riguardanti l'Ita–
lia»23 . Il «Deutsche Zeitung» di Heidelberg - di ispirazione nazionale e liberale costi–
tuzionale - divenne già poco dopo la sua fondazione a metà del 1847 un grande con–
corrente dell' «Allgemeine Zeitung». Della sua redazione facevano parte scienziati libe–
rali e democratici illustri come lo storico Georg Gervinus e il giurista Karl Mitter–
maier. Il «Neue Rheinische Zeitung» fondato nel 1848 a Colonia da Karl Marx e Frie-
18
Ibid.,
voI. II, p. 496.
19
Ibid.,
voI. II, p. 278.
20
Ibid.
21
A KADEMIE DER WISSENSCHAFTE
zu
GOTTlNGEN
(a
cura di),
Index deutschsprachiger Zeitschrtften 1750-18 15,
Hildesheim, Olms, 1989.
22 KARL B UCHHE1M,
Die Geschichte der Kolnischen
Zeitung,
Ki:iln , Dumont, 1930, voI. II, p. 67.
23
Turin,
in Supplemento al n. 317, «Allgemeine Zei–
tung», 13 settembre 1848, p. 4158.
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