

Pagina a/ronte. A sinistra:
GIOVANNI B ATTISTA B AT–
TAGLIA,
Fanny Cerrito
(1817 -1909), prima ballerina
al Teatro Regio di Torino nelle stagioni 1835-36 e
1845 -46. Litografia di Michele Ajello e Doyen,
1835 . A destra:
CORNIENTI,
AmaLia Ferraris (1828 -
1904), danzatrice al Teatro Regio di Torino nelle
stagioni 1842-43, 1849-50 e 1852-53. Incisione in
rame, circa 1845 (ASCT,
Collezione Simeom
D
1036; 1070).
'
GIUSEPPE SIMONETTI,
Ma/'ietta Gazzaniga (1824-
1884), soprano, interprete di Odabella
nell'Attila
di
~iuseppe
Verdi al Teatro Regio di Torino, il 26
dlcembre 1848. Litografia, 1848 (Torino, Archivio
Storico del Teatro Regio) .
una loggia al teatro, di comprarla dal signor Conte o dal signor Marche e ad un prezz
volte maggiore di quello che ha sborsato
il
signor Marche e o
il
signor onte; ma fur n van p –
r~nze;
per noi poveri popolani non c'è ancora che un modesto ingre o nella platea con un
cl
ne di
ngorose proibizioni alla porta
5 .
Le «rigorose proibizioni» erano le nuove norme sull 'ordine pubblic al Teatro
Regio disposte dal governatore dei Reali Palazzi il
24
dicembre
1847,
a due
i
mi dal–
l'inizio della stagione, che testimoniano indirettamente il clima di ten ione d l p ri -
do: nel documento «si previene il Pubblico che resta assolutamente pr i.bita qual ia
i
clamorosa dimostrazione, come pure di cantare inni, introdurvi bandiere, fi cruar
prolungare gli applausi da interrompere il corso delle rappre entazioni.»6. TI ri ultato
era un'atmosfera piuttosto severa, «un teatro ove non si cantano inni, n n
i
fa chia–
mazzo né per lo statuto nazionale, né per la bravura dei cantantD)7.
Se al Regio «il termometro teatrale si
è
tanto abba ato che ora
i
trova a m hi
gradi sotto il ghiaccio»8, le cronache degli altri teatri regi travano ben diver a part ci–
pazione del pubblico agli eventi politici: il 3 novembre
1847
il
arignano i anim '
degli entusiasmi dei torinesi «per il loro principe riformatore» in una erata m mora–
bile: tra lo sventolare di «rubiconde e azzurre bandiere egnate dalla cr ce di avoia»,
gli spettatori erano del tutto indifferenti alle vicende della
emiramide
di R
i.nich
doveva andare in scena e, ancora prima dell 'esecuzione dell'inno in l de di ad
Alberto musicato da Gaetano Magazzari, intonarono un altro inno p p lare,
~
onde
tutta la sera
fu
un continuo inneggiare, e
la
scena e
il
teatro avevano comune
il
canto,
comune la festa , e si alternavano i canti,
gli
applausi e le grida» 9.
Pochi mesi più tardi, il
17
gennaio
1848
la stessa sala ospitò per
il
terzo anno con–
secutivo il tradizionale ballo di beneficenza, ora ribattezzato «ballo nazionale». I gior-
, ANGELO BROFFERlO,
Regio Teatro,
in
«Messaggiere
Torinese», a. XVI, n. 2, 5 gennaio 1848, p. 8.
6 ARCHNIO STORICO
DELLA
CITTA DI TORINO,
Carte
sciolte,
n. 6268, citato
in
A.
BASSO,
Il teatro dello
città
cit.,
p.259.
7
L UIGI CIcCO l ,
Teatri,
in
«TI Mondo illustrato» , a.
il,
n. 7, 19 febbraio 1848, p. 111.
8
A.
BROFFERlO,
Regio Teatro
ci!.,
supra,
nota 5.
9
LUIGI CI O I,
L'inno a Carlo Alberto canlalO al
teatro Carignano di Torino lo sera del) novembre 1847,
in
«11
Mondo illustrato», a. I, n. 45, 6 novembre 1847, p.
711.
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