

mento, consente talora di conoscere alcuni dati biografici sul nuovo cit-
tadino, quali provenienza e professione. Per il periodo che qui interes-
sa la serie si presenta completa ed ininterrotta fino al 1442 e poi, dopo
una cesura di tre anni, riprende con continuità per un altro ventennio.
Dopo il 1464, invece, la serie presenta numerose lacune e complessiva-
mente si sono conservati i verbali del consiglio comunale torinese di 35
dei 69 anni compresi fra il 1465 e il 1533, mentre in totale si può di-
sporre di 82 annate di
Ordinati
su 119, fra il 1415 e il 1533.
Nella tabella 7 sono riportate le concessioni di cittadinanza registrate
in tale arco di tempo, insieme con il numero di persone (maschi adulti)
interessate da tali provvedimenti e con il numero di richieste di con-
cessione di cittadinanza pervenute al consiglio, ma non discusse. Que-
sto dato è di interpretazione piuttosto complessa: infatti sembra im-
possibile attribuire alla mancanza della deliberazione di concessione del-
la cittadinanza, pur essendo presente nell’ordine del giorno della seduta
la discussione della richiesta presentata nelle forme dovute, sia il signi-
ficato di un rifiuto, sia quello di un tacito accoglimento. A ciò si op-
pongono da un lato i casi di immigrati che, benché non abbiano visto
discussa la propria richiesta di cittadinanza, compaiono nell’estimo suc-
cessivo con la qualifica di
habitator
37
e, dall’altro, il fatto che alcune can-
didature, ignorate una prima volta, vengono ripresentate a distanza di
qualche tempo
38
. Pur in presenza di tali ambiguità, si è ritenuto utile ri-
portare anche i dati relativi a questi casi, come indicatori delle tenden-
ze migratorie verso Torino.
L’analisi dei dati della tabella, al contrario, non presenta particolari
difficoltà: le concessioni di cittadinanza appaiono particolarmente nu-
merose fino agli anni intorno alla metà del
xv
secolo, poi diminuiscono
drasticamente; vivace si dimostra soprattutto il terzo decennio del Quat-
trocento. Se si considera l’intero arco di tempo studiato si può calcola-
re che il numero medio di concessioni di cittadinanza per anno è infe-
riore a cinque, mentre è superiore di ben tre unità se si considera il so-
lo periodo 1415-42. Si tratta di valori superiori a quelli registrati in altre
località piemontesi e il fatto che il picco si collochi proprio negli anni in
cui Torino intraprende il cammino della ripresa demografica e si fanno
più consistenti i segnali di uno sviluppo delle attività artigianali è cer-
L’economia e la società
441
37
ASCT,
Ordinati
, 78, f. 74
v
(16 dicembre 1461) e ASCT, Nuova 1464, f. 67
r
; ASCT,
Ordi-
nati
, 72-75, f. 230
r
(19 dicembre 1452) e ASCT, Nuova 1464, f. 63
r
costituiscono due esempi chia-
rissimi del fenomeno.
38
Alcuni esempi: ASCT,
Ordinati
, 65, f. 70
v
(2 marzo 1430) e 66, ff. 17
r-v
(12 marzo 1431);
69, f. 54
v
(25 novembre 1438) e f. 67
r
-
v
(10 febbraio 1439); 88, f. 2
r
(11 gennaio 1507) e f. 12
v
(19 febbraio 1507).