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noscesse l'autore (l). Tale usanza
dur ò
lungamente e, poichè la
generosità di ch i volontariamente veniva a costituirsi, tendeva
a disarmare la mano punltrice e facilita re, anche plu del bi–
sogno, la spontanea
presen~azione,
si adottò la misura che, anche
dopo conosc iuti i veri colpevoli, si punivano insieme con questi
anche i
mauecadort.
Sui particolari dell'andamento inter no e sull'insieme dell'in–
dirizzo educativo e dei suoi effetti nell'Accademia durante questo
periodo di tempo nel quale Cesa re Saluzzo comandò effettiva–
mente e direttamente l'Istituto, ci siamo non a caso indugiati
lungamente e minutament e. Quel tempo rappresenta in cer to
qual modo
il
periodo ero ico dell'Accadem ia, e l'impronta data
dal Saluzzo fu profonda cosi che i suoi successori altra cura
non ebbe ro, può dirsi, che di continuarne l'opera mantenen–
dosi nell'identico ord ine di idee. La sua azione mite, senza eser–
citarsi con inoppor tuna energia, modificava lentamente gli animi
e soprattutto li preparava a compiere più tardi quella seconda
educazione che, secondo Cesa re Balbo, ciascuno deve fare in sè
stesso. Avveniva cosi a un dipresso negli Accademisti ciò che
Domenico Berti scrive esser e avv enuto nei principi r eali, dei
quali
il
Saluzzo fu governatore.
«
Se la mancanza di gag liardia
nei propo siti, dice il Berti, gli tol se
(al Saluzzo)
d'insignorirsi
con forza degli animi commessi all e sue cure (i Principi), ciò
non ebbe nell'educazione di Vittorio (chè ad esso, salvo qualche
lieve accenno, intendiamo restringere il nostro discorso) le tri sti
conseguenze che teoricamente si potrebbero inferire. E ciò per la
ragione che Vittorio aveva sortito indole si gag liarda, che, ove si
fosse incontrato con una volontà inflessibile ed energica, le passioni
che in lui si destarono mattutine e straordinariamente vivaci
avrebbero ridotto a nulla e voltata a male l'op era educa tiva.
lO
L'uguaglianza assoluta di trattamento per gli alli evi
«
i
quali erano ugualmente trattati, puniti o premiati, senza par-
(I) l'in dal 12 ag osto 1822 venne stabilito che" dove nella classe A sia commesso di–
sordine o sconcio di cui s'ignori l'autore, verrù tenuto per tal e l'all ievo X fincbò uon
consti del contrario. "
Pi ù
tardi (22 maggio 1823) era determinato in via normale che
" nei casi in cui, vedendosi per l'effetto trasgrediti gli ordini della 'disclplina, non si
conosce rà d'altra parte l'autore del disordine, sara nno sottoposti a punizione,
fìnch è
sia noto l'autore del disordine,
O
fincbè sia alt rimenti provvisto dal Comanda nte, gli
aUieri ultimi
per condotta.