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di gr imaldelli in luoghi ch iusi e non per semplice cur ìosltà, ma
per aprire « credenze di cui sono mall evadori alcuni dei famigli
»
ossia per fare a modo loro la
maraude ;
scag liano sassi contro
un super iore di studio (16 marzo 1822) ; rendono impo ssibili col
chiasso le lezioni (3 marzo 1824) ; danneggiano gli abiti dei pro –
fessori al punto che
il
comandan te ne deve or dinare l'indennizzo;
sono insomma d' una vivacità scapiglìata, hanno quasi la manìa
di a tti ene rg ici e spens ierati, di cui alim en tan o lo stato di guer ra
in cui si tengono coi supe r ior i, specie cog li aiut anti, guer r a ad
armi disuguali nella qual e par loro di acq uistare una tal qual e
glorlola. L'immediata ru de disciplina li mantiene coi mezzi ma–
te rialì nell'ordine; dall'alto la voce tran quill a del coman dante,
che par la loro di sentiment i generos i, cavalleresch i, la voce del
cap o che san no univ er salmente stimat o e ri spettato, che essi
stess i stimano non solo, ma am an o per la sua persona le genti–
lezza, pOI' la sua irrepr ensibile, invariabile compitezza, per la
parte che pre nde ag li ìnteressì della lor o car r iera e del lor o av–
veni re, acquista una potenza maggior e nell'attraversare gli str ati
di ruvidezza che lo separano dagli allievi ; e le sue sentenze, le
sue ma sime acquistano nell'animo lor o un'efficacia particolare,
che darà più tard i germogli e fr utti. E si r icorderanno allora
ch e « l'osser vanza dei propri doveri è stata in essi semp re con–
sigliata da ll'amore dei dove r i medesimi, anzichè da nessun altro
sentimento men degno di giova ni messlsi sulla via dell'onor e per
non uscirne più ma i,
»
e che «deve essere impegno dei giovani
stati educati nella R. M. A., l'operare in t utto per l'amore del
dovere.
»
All'animo benevolo del a luzzo ri pugnava l'uso della repres-
ione e del ca tigo, a cui l'Induceva soltanto la coscienza che aveva
del suo mandato di educare soldati. Molto più volontieri s' induceva
a condonare le puniz ioni inflitte ed a far u o di premi. Frequ ente
ed opportuna ven iva la lode, per quanto, come si è visto, caldo
molto non fos e l'accoglimento che le faceva no gli alliev i : essi,
nella loro fierezza e nel sospetto di un'ostentazione di mel'iti
adoperata per accattar la lode, motteggìavano i lodati con so–
prannome ri mast o per molt i anni
(I).
Dei prem i, oltre quelli isti-
(1) Dicevansi
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quelli che tend evano a mettere in luce pr esso i superiori
propr!
meriti, o comunque a
Ingraaìarsel],