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era saname nte ed utilmente aristocratico) non meno che a tutto
quello che doveva contribuire a formare
il
cara ttere
dell'uffi–
ciale volgeva Cesare Saluzzo cure speciali, assidue, abilissime.
Non tutta l'opera sua può essere valutata dalle parole scr itte,
da lui lasciat e negli ord ini: ne abbiamo citate parecchie e molte
pl ù
ne av remmo pot uto cita re : le citazioni fatte bastano a di–
mostra re
il
senno e
il
cuore col quale egli attendeva all'educa–
zione dei giovani a lui affidati, che cresceva no alteri della loro
professione e legati da salda e duratura amicizia, non guasta
da pettegoli screz i (l) n è t ur bata neppure dalle angheri e dei
v écch ì verso i nuovi ent ra ti, che era no da quelli esercit at e senza
rancor e e da questi accetta te o facilmente dimenticate.
Si è appunto verso gli ultimi tempi del comando effet t ivo e
pr esente del Saluzzo che cominciò a manifestarsi nell'Accademia
un'usanza che successivamente and ò confermandosi e peggìoran–
dosi e che negli stessi tempi e cogli stessi modi veniva pure
seguita negli istituti militari d'altri paes'. L' 8 giugno 1827
il
comandan te segnala infatti per la prima volta come «da tempo
in qua da qualche allievo malevolo si sia cer cato di far preva–
ler e la villana prati ca di malmenare i compagni nuovi ent ra ti e
di proc urar
101'0
spiacevoli incontri ta li da render lor o disgustosa
la società dei compagni nei pr imi tempi della loro dimora nel–
l'Accademia
»
e dichiara «che dove un solo allievo nuovo ent rato
abbia in qualche modo da dolersi giustamente per qualche spiace–
vole incontro avuto in classe o stud io o squad ra, l'inte ra br igata
a cui appartiene sarà immediatamente sospesa dalle ri cr eazioni
e dalle licenze, r iservandosi, secondo i casi, più sever i cast ighi.
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Ton osta nte queste minacce, che in rea ltà non furono mandate ad
eseguimento colla stessa severità colla quale venivano espresse,
l' usanza ri mase e, come abbiamo accennato e come vedremo
più
innanzi, si confer mò e
peggi or ò
in prog resso di tempo.
(1) Il Saluzzo vuole che
U
gli allievi si avvezzino a gua rdare con occhio di scrupo–
losa gelosia qu egli alti dai quali nas cerà occasione di gi udic a re nei temp i della loro
vita avvenire, ch' essi hann o conosciuto tuIlo
il
pr egi o di quella pru denza chc
ò
conser–
vativa d'og ni ordine e principal ment e di quello della subo rdinazion e militare. I rela–
tori di cose o di parole da al tri dette e per natura tal i da non poterai riferire senza
pericolo di eccita re
il
risentimento della persona a cui riflettono, i sussurroni e consi–
glieri di risentiment i siffalti sono peste della milizia e cagione di mali e scandali dai
quali mostrano le storie esse re frequentemente derivata la rovina degli eserciti c con
ciò non di ra do quella an cora dei popoli e dell e uazioni. "