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-88-

aspirazioni nazionali. Ogni accenno a sentimenti d'italianità t rova

in questo periodo di tempo precluso ogni varco per penetrare

in Accademia. Tutt'al più si salva a ta l r iguardo la lingua.

L'uso della lingua ita liana, per quanto da lla Regola fosse ' pre–

scritto

tanto nelle scuole quanto nei colloqui famigliari,

non

riu sciva,

è

vero, ad imporsi, ma

il

comandante non tralasciava

di l'accomandarlo come

«

quello della lingua che

è

veramente

nostra propria» e sulla considerazione che

«

dalla pratica di

usarla nascerà la molto maggiore facilità di esprimere i propri

concetti e gran minorazione di fatica nella comp ilazione degli

scr itti.» - Del re to - n è di ciò può certo essere fatto ap–

punto al Saluzzo - gli allievi venivano educati ad essere de–

voti al proprio Re, a ser virlo con onore e lealtà, a ricordare

sempre le glorie. delle armi piemontesi ed a rendersi capac i di

continuarle. Sé essi nei loro studi udivano evoca re le glor ie di

una patria

più

gra nde e potevano udir quas i l'eco della sua

voce lontana, la loro qualità principale di soldat i non permetteva

che penetras e nell'animo loro un sentimento, un pens iero che

non fosse confor me a quello del

101'0

capo, del

10 1'0

Re ( I).

Delle qualità morali generali

pu ò

dirs i che pr ima di ogni

altra fosse cura del aluzzo d'inculcare nei suoi allievi la ve–

racità,

fondament o

della schiettezza e della lealtà.

«

La bugia,

eflet to

di

viltà

d'animo, vizio

perci ò

sopra tutti brutto e dìsdì–

cevole, non ha mai

alllznat o

fra i c ìovanl dell'Accademia» r i–

pet ' va ec li e empre qualificava la menzogna di « atto vile,

fall o sconcio e ìndecn o di onesti c ìovanì

»

e se avveniva che

(I) Non sa ri. 1\lOri luogo trasc rivere qu i la formola del giuramento che pronunzla–

vano alloru

~li

utllciali nuov i pr omossl :

.. l o .'. ...

~iuro

sole nneme nte d'esser e fedele a Dio ed alla

~Iaestà

del R e Ca rlo Fe–

lice

nostro

i~nore

e

di

Lui successo ri legittimi, di

servìrla

con onore e lealtà, di sa–

c rifica re anche Il miei beni e la mia vila per la difesa dell a sua R ea l Per sona e pel

sostegno

dell a sua Corona

l'

della

plenn

sua

a utorità sovrana,

anche

contro

i

suoi

pro–

l''i sudditi, che tentassero di sovve rti re l'o rdi ne del Gove rno.

.. Giu ro pa rimenti rli

11011

abbandona re mai n è cede re le nostre insegne ed

il

posto

che

mi verrà dai miei superiori atlidato, d'ubbidire ai Generali, ed altri miei superiori

cl"

S_

~1.

nominati, d'ouurnrti, difende r-li e d'esegulre ogni loro ordine in tutto

ciò

che

concerne

il

servizio ; J,;'inro di non

aver

ca rteggio od intelligenza diretta od indiretta

co n PotCIIZl-

straniere,

di

non

accettare

dalle

medesime doni, pensioni

o

distinzioni

qualun qu e senz n lleenzu (li

S. M.,

e di

cci

'H-a re i mie i figliuoli iII qu esti leali senti–

menti.

" Giuro infine di non ap partene re a

ness una

setta o società proscritta dal Governo

di

,

M., di

non

asc rtvermìvl

in avvenire e di

svelarne l'esistenza se

ne fossi infor–

mat o, Così

Dio m'aiuti. "