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necessaria in chi deve dare e ri chiedere obbedienza pronta, atti
vivac i ed energ ici, forma che quei tempi domandavano con più
spiccata, appa riscente caratteristica,
La temp era fisica si ot teneva col siste ma, piuttosto spartano,
adot ta to fin dall'apertura dell 'Accademia, di far vivere molto gli
allievi all'a r ia ape r ta, di permettere e provoc a re i giochi più
vivaci, quasi violenti, nella ri creazione, e di dedicare giornal–
mente parecchi e m'e agli eserci zi del corpo, Lunghe e frequenti
passeggia te mili tari allenavano gli allievi in modo ch e nei viaggi
autunnali le tappe giornaliere avevano, percor si molto ragguar–
devo li ; istr uzioni milit ari prolungate indurivano la loro sensi–
bilità alla rigidezza delle intemperi e ; e quella tendenza natu–
rale, che abbiamo notato nei
prìmì
alliev i, di atteggiarsi ad ag–
guer r iti soldati veniva dal Comando incoraggiata e promossa,
acce ntuandosi sempre
pi ù.
Il Saluzzo, nell' educare giovani desti–
nat i all e armi aveva come presenti i criter-i accennati dal suo
con tempo raneo, Cesare Balbo, per una sana educazione dei fi–
glioli (I), Egli, personalmente così mite e quasi femminilmente
gent ile, sferzava senza pietà nei suoi alli evi t utto ciò che sa di
imbelle, di
effeminato ;
«
la fortezza, scr iveva egli negli ordini,
carattere proprio dell' uom milita re, per molte mani ere si mani –
te
ta,
ma per ness una meglio che per la
sofferenza
dei disagi e
delle contra rietà, I giovani che si ri volgono all 'onorevolissima
professione della milizia debbono per tempo es ere preparati a
quel tenor di vita che li farà, per la
sofferenza
appunto della
cont rarietà e dei disag i, degni vera mente del nome al qual e mo–
st rano di anelare
sìnceramente.
A prepararli sitrattamente ten–
dono molte prati ch e, molt e pre cri zioni anche minutissime, ef–
fetto delle quali ha da essere d' Informa re fi n d'or a (l'li allievi
di ponendoli a cose magg ior i nell 'età
successìva. »
Epperò l'in–
sofferenza di tenere abbottonati gli abiti , allacciata la cra–
vatta (2), ecc.,
è
det ta cosa da far pareggial'e gli allievi con
(1) • S'avvezzino i maschi a mangiare e bere grossolano e d'ogni cosa; a noli dor–
mir troppo ; a rom l'ere
il
sonno ; a
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rimanere in letto svegliati; a ves tir leggero
a non fuggire una pioggia o
il
sole, a eonoscere ed incontrare tutti i pertcoll che si
I
10 S80 0 0
vincere,
a non cercare quelli che non si possono, ma, se si trov ino, non
sbl–
gott lrsi; a non gridare anche teme ndo : a no n lagnarsi anche soffre ndo; ad esse re
sempre occupati di qualche cosa; a faticar di corpo e d'animo, secondo la facoltà e la.
lire unta
destinazione di ciasc uno. "
C.
B ALBO.
PtI18;t,-; ed
e.~e"'pi.
(2) La quale era un alto e duro collarino di cuoio,