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che era in cima de' suoi pensieri»
(1).
Nel mese di set tembre
1825
il
marchese Luigi Marini, romano, autore di un
Trattato
su i bastion i
e poi pubblicatore in suntuosa edizione dell'opera
A rckiteiiura m ilitar e
di Francesco De Marchi, venne nella de–
liberazione di far dono all'Accademia militare di Tor ino d' una
splendida raccolta di libri, specialmente antichi, d'argomento
militare, che
il
Saluzzo dichiara
«
per avventura unica di ta l
fatta che sia posseduta da alcun pr ivato non solo nell'Italia, ma
anche in altre parti d'Europa
»,
Avutane la superiore autorizza–
zione,
il
dono fu accettato e i libri collocati in una delle sale
della biblioteca, alla quale, in onore del donatore, fu dato
il
nome
di
Sala Martnuma
e nella quale si collocò un busto dello stesso
Marini, fatto dall'allievo Defornari. Più tardi
(1834)
venne pure
collocata nella Biblioteca una pregiata raccolta di libri, di carte
e di documenti, già appartenuta al capitano della Repubblica
Veneta PARAVIA e donata all'Accademia da Pietro Alessandro
Paravia, suo congiunto (2).
In quanto al sistema d'acc ertamento del profitto che gli al–
lievi dovevano dimostrare d'aver fatto negli studi, fu lento assai
il
passaggio dal sistema casalingo, cui abbiano accennato nel ca–
pitolo -precedente, ad un regolare impianto di esami. L'età rag–
giunta dall'allievo, colla presunta sufficienza negli studi, era e
rimase ancora
il
criterio principale nelle promozioni: la condotta
determinava l'ordin e di precedenza nelle proposte di promozione
finale. Gli esami int erni cont inuavano ad aver luogo può dirs i
senza int erruzione durante l'intero anno scolastico a misura che
ciascun pr ofessore aveva dato alla sua materia lo svolgimento
che si er a proposto e, sebbene
il
comandante dichiarasse (gen–
naio
1823)
che « gli allievi che non riescono a superare l'esame,
saranno rimandati in coda alla classe per cui saranno giudicati
meno inetti perdendo cosi la
- ragion~
di sper are che possano
(l) P. A. l'ARAvIA, op. citata .
(2) Era
il
Saluzzo un bibliofilo appassionato e, oltre che alla biblioteca dell'Acca–
demia , prov vid e ad una raccolt a sua pri vata, altrettanto" compiuta nella sua scelta
quanto eletta nella sua copia" , ra ccolta che egli lasciò morendo al Duca di Genova ,
e che, completatas i coi libri di detto principe F erdinando
~[aria,
costitui quella Biblio–
teca del Du ca di Genova ben nota ag li studiosi come ricchissima di materia militare.
Un bust o in ma rmo del Saluzzo fu collocato in suo onore nella grande Sala di questa
biblioteca.
P . I..
R OGIER.
La R. Accademia,
ecc. -
G.